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Ecological Process and Climate Change

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Interazioni tra specie e cambiamento climatico

Si ritiene che il cambiamento climatico causato dalle attività umane sia una delle più grandi minacce per la biodiversità del nostro pianeta. Un’iniziativa europea ha studiato in che modo le interazioni tra gli organismi influenzano la loro reazione a un clima che cambia.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Anche se il clima della Terra è cambiato nel corso di tutta la sua storia, l’attuale velocità di cambiamento non ha precedenti durante gli ultimi 65 milioni di anni. Questo fatto, assieme alla perdita di habitat naturale, potrebbe indebolire la capacità delle specie di reagire al cambiamento attraverso migrazione, adattamento e acclimatamento. Inoltre, individui, popolazioni e specie non vivono in isolamento. Di conseguenza, una delle principali difficoltà negli studi sulla biodiversità è quella di spiegare in che modo le interazioni tra specie potrebbero influire su una risposta a un clima mutevole. Questa domanda è stata affrontata da progetto EPACS (Ecological process and climate change), finanziato dall’UE, che ha usato le interazioni tra i licheni come sistema di studio. I licheni sono un’associazione simbiotica tra un fungo, che costruisce la struttura del lichene, e un’alga o cianobatterio (chiamato fotobionte). Il fotobionte produce cibo sotto forma di carboidrati mediante la fotosintesi. Lo studio EPACS si è concentrato sui licheni epifiti, che crescono sugli alberi nelle foreste pluviali oceaniche temperate d’Europa. Gli scienziati hanno studiato diverse interazioni ipotizzate che coinvolgono lichene-fungo e il fotobionte, che sono importanti per gli impatti del cambiamento climatico sulla biodiversità. I ricercatori sono riusciti a sviluppare e testare biomarcatori microsatelliti per due licheni strettamente imparentati con simili esigenze ambientali ma forme differenti di riproduzione. I risultati sostengono le ipotesi che le specie che si riproducono in modo sessuato (Nephroma laevigatum) possiedono una maggiore diversità genetica rispetto alle specie che si riproducono in modo asessuato (N. parile). Una ipotesi ulteriore era quella che il lichene-fungo si unisce con tipi di fotobionte che ottimizzano l’idoneità ecologica in un ambiente locale mediante un processo conosciuto come selettività. Questa è una possibile strada per l’acclimatamento tra i licheni. Una regione genomica che è variabile tra differenti ceppi del fotobionte (Nostoc) è stata testata per determinare se le specie Nephroma mostrano selettività in condizioni e habitat differenti. EPACS ha inoltre mostrato che il lichene-fungo diffuso mediante spore (N. laevigatum) deve fare affidamento sulla precedente colonizzazione dell’habitat da parte di una specie asessuata, che “semina” il fotobionte nell’habitat. Il lichene-fungo N. parile, simile dal punto di vista ecologico ma diffuso in modo asessuato, non ha mostrato una dipendenza di questo genere. Questo era in contrasto con l’ipotesi tradizionalmente ritenuta valida che i licheni-funghi diffusi mediante spore siano in grado di migrare più facilmente in caso di cambiamento climatico. I risultati del progetto hanno mostrato in che modo le interazioni tra specie possono alterare le aspettative durante il cambiamento climatico a due livelli. Questi sono l’interazione tra fungo e fotobionte per creare un lichene e l’interazione tra licheni in una comunità epifita. Queste preziose informazioni verranno usate per migliorare i piani di gestione per i siti chiave delle foreste pluviali temperate europee.

Parole chiave

Interazioni tra specie, cambiamento climatico, migrazione, adattamento, acclimatamento, processo ecologico

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