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Contenuto archiviato il 2022-12-21

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Le nuove scoperte nel campo della clonazione animale si rivelano importanti per l'uomo

Una società di Edimburgo (Scozia) ha compiuto un passo importante verso la produzione di organi suini "umanizzati", clonando con successo cinque maialini, in ottimo stato di salute, nel cui DNA è stato inserito un gene marcatore. Secondo la PPL Therapeutics, il fatto che i ma...

Una società di Edimburgo (Scozia) ha compiuto un passo importante verso la produzione di organi suini "umanizzati", clonando con successo cinque maialini, in ottimo stato di salute, nel cui DNA è stato inserito un gene marcatore. Secondo la PPL Therapeutics, il fatto che i maialini siano stati dotati di un gene marcatore è indicativo della possibilità di inserire nel loro DNA un gene analogo capace di evitare il problema del rigetto degli organi suini da parte del corpo umano, consentendone così l'utilizzo a scopo di trapianto. Secondo le stime, i primi test clinici sono previsti entro i prossimi quattro anni. Dopo aver condotto ulteriori studi, i ricercatori del centro medico della Duke University (Stati Uniti) hanno affermato che la clonazione umana può risultare addirittura più semplice di quella animale. Gli esseri umani, affermano, potrebbero essere esenti dal rischio di malformazioni e malattie, riscontrate invece in molti cloni animali. Ciò è possibile poiché al momento della riproduzione ciascun genitore trasmette alla prole un gene deputato al controllo dello sviluppo cellulare. Nella clonazione, è possibile che uno di questi geni venga disattivato, eventualità che non si verifica nella specie umana. Tale fenomeno, secondo i ricercatori, oltre ad influire sull'andamento della clonazione, ha importanti implicazioni per numerosi farmaci che, dopo essere stati eliminati poiché ritenuti cancerogeni a seguito di alcune sperimentazioni animali, potrebbero tornare ad essere considerati sicuri per l'uomo.

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