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The study of Initial limiting steps for fimbrae assembly in E.coli

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Nuovi bersagli antibiotici

Il controllo delle malattie infettive causate dall’adesione dei batteri rappresenta un’importante sfida medica. Alcuni ricercatori europei hanno proposto di sfruttare le strutture adesive dei batteri come bersagli degli antibiotici.

Sulla loro superficie i batteri contengono strutture allungate dette pili o fimbrie che li aiutano ad aderire alle cellule target. Queste strutture si assemblano tramite uno specifico meccanismo di secrezione chiamato pathway chaperone/usher e stanno emergendo come nuovi target per lo sviluppo di antibiotici. Gli scienziati dello studio INFIMAS (The study of Initial limiting steps for fimbrae assembly in E.coli) finanziato dall’UE, hanno iniziato a sezionare il pathway necessario allo sviluppo delle fimbrie. Come modello dello studio hanno utilizzato l’uropatogeno E. coli, che si attacca ai tessuti del tratto urinario causando infezioni. Hanno chiarito le fasi e i componenti responsabili dell’attivazione della polimerizzazione delle fimbrie di tipo 1. Le attività di ricerca si sono incentrate sulla proteina della membrana esterna FimD, che catalizza la polimerizzazione delle subunità delle fimbrie sulla superficie dei batteri. Gli scienziati hanno scoperto che le prime fasi dell’assemblaggio delle fimbrie vedono modifiche della conformazione tridimensionale di FimD verso una configurazione attiva da parte della subunità della proteina FimH. L’associazione di FimD e FimH è guidata da un motivo che gli scienziati hanno scoperto essere conservato tra specie differenti. Il lavoro su mutanti di FimD e FimH ha portato alla conclusione che il motivo in entrambe le proteine sia vitale per la polimerizzazione delle fimbrie. I risultati del progetto INFIMAS suggeriscono che il motivo condiviso da FimD e dal suo attivatore FimH sia una componente chiave per la formazione delle fimbrie. I partner sperano che questo motivo possa servire da nuovo target per gli antibiotici, per progettare peptidi inibitori che potrebbero contribuire a superare la resistenza ai farmaci.

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