Un progetto della Commissione consente agli astronomi di accedere al "cielo digitale"
Un progetto finanziato dalla Commissione europea, avviato nel novembre 2001, sta aprendo il "cielo digitale" agli astronomi, fornendo loro la possibilità di accedere on line a vaste banche dati di informazioni astronomiche provenienti dagli osservatori di tutto il mondo. L'Osservatorio virtuale di astrofisica (AVO) consente agli astronomi di "accedere all'Universo on line", combinando continuamente i dati provenienti da telescopi a terra e spaziali che osservano tutta la sequenza di lunghezze d'onda, dai raggi gamma ad alta energia alle onde radio. Le informazioni fornite dall'AVO consentiranno agli astronomi di condurre osservazioni pionieristiche, individuando eventi quali supernove e prevedendo possibili minacce di caduta di asteroidi sulla Terra. Gli astronomi combattono da tempo con l'enorme quantità di dati che si accumula negli archivi digitali degli osservatori di tutto il mondo. Il tasso di crescita è veloce e gli scienziati hanno già a disposizione centinaia di terabyte di dati. L'AVO consentirà agli astronomi di analizzare l'enorme quantità di informazioni disponibili. La Commissione europea sta erogando finanziamenti di quattro milioni di euro destinati al progetto triennale AVO nell'ambito dell'azione "Accesso alle infrastrutture di ricerca" del programma "Accrescere il potenziale umano", facente parte del quinto programma quadro. L'AVO fornirà strumenti software per consentire agli astronomi di accedere via Internet agli archivi di dati relativi alle varie lunghezze d'onda, dando loro la possibilità di risolvere questioni fondamentali riguardanti l'Universo. Al confronto, le ricerche equivalenti nel cielo "reale" sarebbero costose e richiederebbero più tempo. Negli Stati Uniti, la National Science Foundation sta finanziando il proprio National Virtual Observatory (NVO). Il team del progetto AVO ha concluso una stretta alleanza con l'NVO ed entrambe le équipe hanno rappresentanti nelle commissioni dei due osservatori. Lo scopo è quello di proseguire il lavoro per la creazione di un osservatorio virtuale globale. L'AVO comprende sei partner guidati dall'Osservatorio europeo australe (ESO) situato a Monaco (Germania): l'ESA, il consorzio britannico ASTROGRID, il Centre de données astronomiques dell'Università Louis Pasteur di Strasburgo (Francia), il centro di dati astronomici TERAPIX dell'Institut d'astrophysique di Parigi (Francia) e il Jodrell Bank Observatory della Victoria University di Manchester (Regno Unito). Parallelamente, i consigli dell'ESO e del PPARC (Particle Physics and Astronomy Research Council) britannico hanno approvato le condizioni dell'adesione del Regno Unito all'ESO. La procedura formale sta ora iniziando nel Regno Unito e l'adesione è prevista per il luglio 2002. Il Dott. Arno Freytag, presidente del consiglio dell'ESO, ha accolto favorevolmente l'iniziativa, affermando: "Si tratta di un passo molto importante nel continuo processo di integrazione europea". Egli ha inoltre sottolineato: "I vantaggi saranno reciproci". L'ESO è la principale organizzazione europea di astronomia, con due importanti osservatori nel deserto cileno di Atacama. Il Regno Unito sarà il decimo Stato membro dell'ESO ed andrà ad unirsi a Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia e Svizzera.