Costruire il dialogo tra scienza e società
Durante la manifestazione della Presidenza belga intitolata "Sensibilizzare l'opinione pubblica su scienza e tecnologia in Europa e nelle sue regioni", che si è svolta a Bruxelles il 17 dicembre, è stato discusso quello che la Commissione può e non può fare per intensificare il dialogo tra scienza e società. Migliorare le relazioni tra il mondo della scienza e la società "non può essere un compartimento stagno riservato alla Commissione europea, ma un settore in cui dobbiamo agire tutti insieme", ha affermato Rainer Gerold, responsabile della Direzione "Scienza e società" presso la DG Ricerca, il quale ha sollecitato gli Stati membri ad una piena partecipazione. Secondo Gerold, la scienza ha veramente bisogno "della comprensione da parte del pubblico intesa in senso moderno, ossia del dialogo". Basandosi sulla definizione democratica di politica, egli ha aggiunto che la consulenza scientifica dipende dall'interazione con l'opinione pubblica. Charles Kleiber, segretario di Stato per la Ricerca in Svizzera, ha preso posizione sostenendo che "bisogna rivolgersi ai cittadini, sulle strade, negli ospedali, dovunque, facendo delle domande". Egli ritiene che il dialogo debba puntare sui problemi quotidiani e sui timori nei confronti della scienza. Le persone vogliono imparare quando si rendono conto che un problema le tocca direttamente, come dimostra l'atteggiamento verso le inondazioni e i cambiamenti climatici che hanno colpito una buona parte dell'Europa. Kleiber ha sottolineato che la scienza deve continuare a svolgere un ruolo di rilievo. "Si genera sfiducia, se manca il consenso", ha dichiarato. Egli ha poi aggiunto che i cittadini si pongono domande e che, nonostante si rischi di intavolare "dialoghi pericolosi e diversi fra loro", questa eventualità non va evitata. Anne-Marie Straus, direttrice della Direzione generale delle Tecnologie, della Ricerca e dell'Energia per la regione belga di lingua vallone, ha ribadito questo punto sostenendo che "la scienza non deve soltanto divulgare ciò che è buono, ma anche ciò che è vero". Per quanto riguarda i finanziamenti, secondo Gerold è irrilevante che il bilancio del sesto programma quadro (6PQ) abbia previsto solo lo 0,3 percento per il tema "Scienza e società", perché ciò conta è integrare la questione in altre priorità. "Non conseguiremo risultati, finché continueremo a considerare questo tema come una questione distinta", ha dichiarato. Gerold ha accolto favorevolmente il successo di iniziative come la "settimana della scienza", volte a migliorare il profilo pubblico di tale disciplina, ma ha sottolineato che, anche in questo caso, il finanziamento della Commissione non dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale per la loro buona riuscita, perché esistono comunque dei limiti di bilancio. Gerold ha espresso la speranza di vedere maggiori iniziative a livello nazionale e regionale. La Spagna ha già risposto a questo invito e, l'anno prossimo, con i finanziamenti statali organizzerà una serie di attività a Madrid in coincidenza con la settimana europea della scienza. Gerold ha inoltre auspicato la presenza di più elementi europei nelle giornate e nelle settimane nazionali della scienza. Stando alle sue parole, "non c'è sempre bisogno di includere un elemento europeo, ma abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri". Perché le settimane della scienza conseguano il loro obiettivo - ossia accrescere la sensibilizzazione dell'opinione pubblica - occorre raggiungere un equilibrio tra intrattenimento e comprensione, ha affermato Gerold, il quale sostiene che "pur non approvando le noiose manifestazioni dedicate alla scienza", qualche volta ha l'impressione che il divertimento prenda il sopravvento. Michel Oleo, consulente del ministro fiammingo delle Finanze, del Bilancio, dell'Innovazione, dei Media, dell'Urbanistica e della Pianificazione del territorio Dirk Van Mechelen, ha affermato che anche nelle Fiandre si conoscono bene i limiti dei finanziamenti pubblici e che, attualmente, ci si sta concentrando sulle strategie che garantiscano il massimo impatto delle iniziative, pur con risorse limitate. Inoltre, il suddetto ministero si sta interessando al modo con cui verificare se è stato raggiunto un target più vasto, nonostante sia ancora incerto sulla procedura da adottare. Gerold ha accolto con entusiasmo gli inviti a un approccio di tipo più "piramidale", e ha dato particolare risalto agli shop scientifici, dicendo che la Commissione vorrebbe sponsorizzare l'iniziativa per consentire a queste strutture lo scambio delle migliori prassi. Gerold ha rifiutato l'invito a introdurre una comunicazione scientifica bilingue (nelle lingue locali e in inglese), basata sul presupposto che le attuali barriere linguistiche costituiscano un ostacolo alla creazione dello Spazio europeo della scienza (SER). Egli ha sottolineato che la Commissione sta finanziando la produzione di programmi televisivi scientifici di successo in varie lingue ma, se l'inglese sembra essere diventato la "lingua franca" della comunità scientifica, non lo si può ancora definire tale per la Comunità europea.
Paesi
Belgio