Virus per combattere i batteri del pesce
Con l’aumento dell’acquacoltura in Europa aumenta anche la prevalenza delle malattie dei pesci negli allevamenti. Tradizionalmente venivano usati antibiotici per combattere le infezioni batteriche, ma come negli esseri umani, i batteri possono diventare resistenti agli antibiotici e quindi ancora più pericolosi. La fagoterapia comporta l’uso di batteriofagi (virus che infettano i batteri) per combattere specifici batteri patogeni. La fagoterapia è ospite-specifica, autoreplicabile e, a differenza degli antibiotici, non ha effetti sull’ambiente. Il progetto AQUAPHAGE (Network for the development of phage therapy in aquaculture) si proponeva di far conoscere la fagoterapia nell’acquacoltura e di standardizzare le tecniche per utilizzarla. Il progetto ha riunito 34 scienziati dell’Europa occidentale e orientale in uno sforzo collaborativo per studiare diversi ceppi di batteriofagi. Il progetto ha studiato i batteriofagi specifici per le malattie batteriche che colpiscono il branzino europeo, l’orata, la trota e il salmone. I ricercatori hanno isolato oltre 50 nuovi batteriofagi, standardizzato la metodologia per l’applicazione dei batteriofagi e testato con successo una serie di trattamenti con batteriofagi. Proprio come i batteriofagi, il progetto AQUAPHAGE è autoreplicabile e spera di estendere la sua azione ai pesci malati di tutto il mondo.
Parole chiave
Acquacoltura, infezioni batteriche, malattia, fagoterapia, batteriofagi