Il Consiglio "Ricerca" discuterà i programmi e le regole di partecipazione del 6PQ
La versione definitiva del sesto programma quadro di ricerca (6PQ), una maggiore cooperazione tra la Commissione europea e l'Agenzia spaziale europea (ESA), la fusione nucleare ed una nuova strategia europea nel settore delle biotecnologie saranno i temi in discussione al Consiglio "Ricerca" dell'11 marzo. I ministri della Ricerca dei 15 Stati membri dell'UE si riuniranno sotto la presidenza di Anna Birulés, ministro spagnolo della Scienza e della Tecnologia. Uno dei punti principali all'ordine del giorno sarà costituito dalle "regole di partecipazione" che scienziati ed organizzazioni devono osservare per partecipare al 6PQ. Dopo la prima lettura al Parlamento europeo, la Commissione ha adottato, il 10 gennaio 2002, le proposte modificate sulle regole di partecipazione. L'adozione definitiva di tali regole avverrà secondo la procedura di codecisione, nell'ambito della quale il Consiglio ed il Parlamento raggiungono una decisione comune sulle proposte della Commissione. Il Parlamento ha nominato relatore sull'argomento l'eurodeputata tedesca Godelieve Quisthoudt-Rowohl. La Commissione ha proposto che i partecipanti dei paesi associati abbiano pari diritti e doveri dei partecipanti degli Stati membri. I ministri discuteranno altresì dei cinque programmi specifici per l'attuazione del 6PQ: integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca; strutturare lo Spazio europeo della ricerca; ricerca in ambito nucleare, nonché due programmi del Centro comune di ricerca dedicati rispettivamente alle attività nucleari e ad altri ambiti quali la sicurezza alimentare, l'ambiente e la protezione dei dati. Il bilancio proposto per la durata quadriennale del 6PQ (2002-2006) è di 17,5 miliardi di euro, con un aumento del 17 per cento rispetto al quinto programma quadro attualmente in corso. Un accordo politico sul 6PQ è stato raggiunto in occasione dell'ultimo Consiglio "Ricerca" del 10 dicembre 2001, mentre il Consiglio ha adottato la posizione comune il 28 gennaio di quest'anno. La Commissione presenterà inoltre la propria proposta di accordo quadro per intensificare la cooperazione tra la Commissione e l'ESA. Nel novembre 2000, i Consigli dell'UE e dell'ESA avevano adottato risoluzioni complementari che approvavano la strategia spaziale europea, sviluppata congiuntamente dalla Commissione e dall'organo esecutivo dell'ESA. Era stata quindi istituita una task force comune per supervisionare l'attuazione della strategia e proporre una struttura mista permanente in vista della cooperazione ESA-UE. Le raccomandazioni della task force comprendono provvedimenti per integrare la politica spaziale nel quadro politico generale dell'UE, la stesura di una strategia di cooperazione più intensa con la Russia e l'ampliamento della partecipazione dei paesi candidati, nonché la trattativa di un accordo quadro tra l'ESA e l'UE per consentire all'Agenzia la realizzazione di progetti quali il sistema di satelliti GMES (Monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza). Il 7 dicembre 2001 la Commissione ha adottato il documento elaborato dalla task force, con l'aggiunta di alcune raccomandazioni. La Commissione presenterà altresì al Consiglio una proposta, adottata il 27 febbraio 2002, che ha per obiettivo la stipula di un accordo sulla costruzione di un reattore per la fusione termonucleare. Le parti interessate sono al momento l'Unione europea, il Canada, il Giappone, la Russia ed il Kazakistan. La Commissione afferma che gli Stati Uniti, che avevano ritirato l'adesione al progetto, "stanno attualmente rivedendo la propria posizione". Nell'ambito del 6PQ, per le attività correlate alla fusione nucleare è previsto un bilancio di 750 milioni di euro. Un piano strategico per le scienze della vita e le biotecnologie in Europa, varato il 23 gennaio, sarà presentato dalla Commissione al Consiglio "Ricerca" ed al vertice di primavera che si terrà a Barcellona in marzo. Il documento espone un piano esaustivo per lo sviluppo delle scienze della vita e delle biotecnologie in Europa, al fine di dare impulso al progresso dell'UE verso la società della conoscenza. Al Consiglio sarà resa altresì una dichiarazione sui risultati ottenuti da un gruppo di esperti, istituito per esaminare lo stato attuale della ricerca su bioterrorismo e questioni di protezione civile. Quest'ultimo argomento e, in particolare, lo studio della risposta biologica, è stato aggiunto all'elenco dei temi di ricerca europei, che dovranno essere trattati nell'ambito del principio prioritario di prevenire esigenze emergenti in seguito agli attacchi terroristici dell'11 settembre negli Stati Uniti.