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Contenuto archiviato il 2023-01-01

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Scenari futuri per stimolare l'interesse verso il 6PQ

Una relazione sul futuro delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, realizzata l'anno scorso da un gruppo del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, viene attualmente divulgata nel Regno Unito per evidenziare le opportunità di finanziamento di...

Una relazione sul futuro delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, realizzata l'anno scorso da un gruppo del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, viene attualmente divulgata nel Regno Unito per evidenziare le opportunità di finanziamento disponibili nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). Al programma IST (Tecnologie per la società dell'informazione) saranno assegnati 3,6 miliardi di euro, che costituiranno la maggiore dotazione di bilancio ad un programma del 6PQ. La relazione esamina alcuni possibili risultati futuri di tale investimento e, in particolare, come le nuove tecnologie potrebbero integrare i microcomputer negli oggetti di uso quotidiano, rendendo l'interazione con gli esseri umani il più naturale possibile. Alcuni dei contenuti della relazione, mirati a stimolare la riflessione, vengono divulgati da "UKISHelp", il servizio britannico di consulenza per le organizzazioni del Regno Unito che puntano ai finanziamenti del programma comunitario IST. La relazione si avvale delle ricerche attualmente finanziate dall'UE e presenta scenari di vita quotidiana per descrivere come potrebbe essere la vita degli europei nell'anno 2010 con l'apporto dell'"intelligenza ambiente". Commissionati dall'ISTAG (il gruppo consultivo IST), gli scenari sono stati sviluppati dall'Istituto per le prospettive tecnologiche del CCR. Uno degli scenari prevede come potrebbe essere nel 2010 la vita di un personaggio immaginario chiamato "Dimitrios". "Dimitrios indossa, inserito nei suoi vestiti (o nel suo corpo), un 'punto d'accesso', o una versione digitale di sé stesso, a comando vocale, denominata familiarmente 'D-Me', ossia 'Digital Me'. D-Me è anche un dispositivo di apprendimento automatico, che impara a conoscere Dimitrios in base alle sue interazioni con l'ambiente, ed un dispositivo che agisce offrendo funzioni comunicative, elaborative e decisionali". Dimitrios lo ha in parte programmato personalmente, in una primissima fase, ma ora si affida alle sue reazioni "intelligenti", e prova di rado la necessità di perfezionarlo. Alle telefonate di secondaria importanza risponde, in modo formale ma disinvolto, D-Me di Dimitrios, con una riproduzione della sua voce e del suo accento personale. Se una telefonata è interpretata da D-Me come sufficientemente urgente per mobilitare Dimitrios, il dispositivo lo "chiama" usando un segnale telefonico predeterminato. La prefazione alla relazione dell'ISTAG ammonisce a non fraintenderne il contenuto: "Gli scenari non sono estrapolazioni tradizionali dal presente", afferma il documento, "offrono tuttavia spaccati provocatori sul futuro che può (ma non obbligatoriamente) realizzarsi [...] gli scenari specifici non dovrebbero essere intesi come obiettivi finali veri e propri. Si tratta piuttosto di modi per scoprire specifici stadi e sfide della tecnologia [...] che devono essere presi in considerazione per formulare ipotesi sul futuro". Peter Walters di "UKISHelp" attribuisce maggiore importanza ai modi in cui la relazione può stimolare l'interesse delle organizzazioni britanniche verso il programma IST della Commissione, mentre le imprese del Regno Unito "contribuiscono a far sì che le previsioni della relazione ISTAG si avverino". Walters conclude: "In previsione di una nuova opportunità di finanziamento europeo per 3,6 miliardi di euro alle tecnologie dell'informazione, rappresentata dal sesto programma quadro, prevista nel corso di quest'anno, il ministero britannico del Commercio e dell'Industria sta consigliando ai decisori delle compagnie del Regno Unito di informarsi meglio fin d'ora sui vantaggi alle imprese per chi colloca le proprie società all'avanguardia dell'innovazione tecnologica europea".