Stimare la variazione genetica degli animali d’allevamento
I biologi che studiano la variazione genetica distinguono tra variazione funzionale e variazione neutrale. Nel primo caso rientrano la variazione adattativa, cioè le mutazioni genetiche che svolgono un ruolo nell’adattamento degli animali d’allevamento all’ambiente in cui vivono, e l’adattamento selettivo, che riguarda i tratti che interessano gli allevatori, come la resa nella produzione di latte. L’adattamento neutrale è una variazione genetica che non ha un’influenza evidente sull’adattamento o sui tratti selezionati. Per rilevare i “segnali” genetici sono disponibili vari metodi statistici. Il progetto NEUTRADAPT (Estimation of neutral and adaptive/selective genetic variation in farm animal species) ha esaminato i segnali di adattamento e di addomesticamento degli animali di allevamento, confrontando le “firme” della selezione tra le popolazioni dei diversi ambienti e tra le specie ancestrali e domestiche. Il team ha studiato le popolazioni di pecore e di capre di diverse aree geografiche del Marocco (ad esempio provenienti dalla costa, dalle montagne e dal deserto) con l’intento di rilevare i segnali di adattamento. Sono state studiate le pecore e le capre domestiche del presunto centro di addomesticamento, situato nell’Iran settentrionale, e le loro controparti selvatiche, cioè rispettivamente mufloni (Ovis orientalis) e capre selvatiche (Capra aegagrus), con lo scopo di individuare i segnali di addomesticamento. Le firme della selezione positiva sono state rilevate tramite la tecnica EHH/iHS (Extended haplotype homozygosity/Integrated haplotype score) e i risultati finali saranno confrontati con i vari approcci statistici utilizzati dai partner del progetto NEXTGEN. I risultati verranno presentati in pubblicazioni riviste da pari e riguarderanno l’addomesticamento delle pecore e delle capre e il loro adattamento ai diversi ambienti. La conservazione delle risorse genetiche e il controllo della consanguineità sono fondamentali per realizzare programmi di allevamento efficaci e sostenibili, pertanto i ricercatori hanno esplorato l’utilizzo delle informazioni molecolari per l’ottimizzazione di tali programmi, confrontandoli con i metodi tradizionali basati sul pedigree. Le informazioni molecolari hanno permesso di stimare la co-ancestralità e di determinare la consanguineità o di rilevare le firme della selezione. Gli scienziati hanno inoltre analizzato il polimorfismo dei singoli nucleotidi, una variazione della sequenza del DNA, e intere sequenze del genoma comprendenti milioni di polimorfismi, cioè di diverse forme di individui all’interno della stessa specie. Le stime della variazione genetica neutrale e non neutrale avranno un impatto significativo sugli studi sulla biodiversità e sul miglioramento genetico del bestiame di allevamento. Queste informazioni potranno servire per identificare e quantificare il rischio di estinzione delle razze e delle popolazioni di animali. Il progetto NEUTRADAPT fornirà un contributo allo studio di programmi per la conservazione delle risorse genetiche delle razze o delle popolazioni di animali in pericolo, riducendo la consanguineità e mantenendo la variabilità genetica.
Parole chiave
Variazione genetica, mutazione, adattamento selettivo, adattamento neutrale, NEUTRADAPT, ancestrale, domestico, Ovis orientalis, Capra aegagrus, polimorfismo dei singoli nucleotidi