I composti di coordinazione diventano più piccoli
La chimica di coordinazione offre uno strumento eccellente per preparare solidi con proprietà adattabili su misura. Nel progetto PHOXNA (Photo-induced processes in oxalate network based nano-objects), gli scienziati hanno utilizzato metodi chimici idonei, come la tecnica della micella inversa, per sintetizzare nanoparticelle polimeriche cristalline di composti di coordinazione. È stata posta un’attenzione particolare al modo con cui la riduzione di dimensioni delle diverse strutture di rete delle nanoparticelle influenzava i processi di trasferimento di energia per eccitazione. È stato scoperto che l’energia migra dal nucleo centrale verso la superficie dei nanocristalli. Il team è anche riuscito a preparare nanooggetti funzionalizzati che potrebbero racimolare questa energia, attraverso l’innesto di complessi sulla superficie oppure tramite crescita epitassiale di diversi involucri di reticoli di ossalati. Tuttavia, è stata riscontrata una scarsa efficienza iniziale del trasferimento di energia dalla struttura nucleare all’involucro di coordinazione. Pertanto, gli scienziati hanno esaminato l’idea di innestare complessi di lantanide sulla superficie in nanocristallo. Dai primi risultati si evincono prospettive promettenti di questo approccio, quale modalità per preparare nanooggetti funzionalizzati. Le attività di ricerca del progetto hanno contribuito ai progressi della chimica di coordinazione e, più precisamente, a chiarimenti circa questa nuova classe di materiali molecolari: nanoparticelle di coordinazione. Conservando le proprietà utili del materiale sfuso, queste nanoparticelle possono migliorare le prestazioni dei dispositivi laser o di illuminazione, nonché aumentare l’efficienza della racimolazione dell’energia.
Parole chiave
Composti di coordinazione, dispositivi nanoelettronici, trasferimento di energia di eccitazione, PHOXNA, nanoparticelle