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Bottom-up reconstitution of a biomimetic bioartificial liver

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Il fegato bioartificiale a scopo terapeutico

La prevalenza delle malattie croniche del fegato è in aumento. Un consorzio europeo ha sviluppato prodotti medicinali terapeutici avanzati e innovativi basati su fegati bioartificiali che potrebbero contribuire a dare una risposta a questo problema.

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Il fegato è uno degli organi del corpo umano più studiati e svolge un ruolo centrale nel metabolismo endogeno ed esogeno. Il tessuto epatico trova numerose applicazioni in vivo e in vitro, come trapianti, tossicologia e metabolismo dei farmaci. La scarsità di donatori di fegato idonei richiede lo sviluppo di tecnologie in vitro ed ex vivo che permettano di ricapitolare in modo affidabile la funzione epatica. Questi fegati bioartificiali potrebbero anche essere integrati nei dispositivi e svolgere un ruolo essenziale per il trattamento delle malattie acute del fegato e di altri disordini metabolici. L’idea alla base del progetto RE-LIVER (Bottom-up reconstitution of a biomimetic bioartificial liver), finanziato dall’UE, era lo sviluppo di un prodotto simile a un organo per le indagini in vitro e per le applicazioni terapeutiche, un organoide fegato basato su un equivalente sintetico della matrice extracellulare umana (MEC) seminato con cellule autologhe o allogeniche. I ricercatori hanno svolto un’ampia ottimizzazione dell’architettura e la funzionalizzazione della superficie dei diversi scaffold impiegati per l’ingegnerizzazione del tessuto epatico, esplorando varie opzioni per scegliere il componente cellulare appropriato per la terapia e per le indagini in vitro per l’organoide. Lo screening degli organoidi di fegato ha dimostrato buona attività metabolica, stabilità e riproducibilità. Gli scienziati hanno inoltre sviluppato numerosi strumenti, come piastre di coltura e bioreattori che hanno migliorato la rilevanza fisiologica dei sistemi di test cellulari in vitro. Tra i principali risultati clinici del progetto RE-LIVER vi è lo sviluppo di cellule terapeutiche per il trattamento dell’emofilia A e di organoidi di fegato per le malattie epatiche acute. Entrambi i prodotti sono stati testati sugli animali con impianto diretto nel mesentere tramite una colla di fibrina o uno scaffold biologico, dimostrandosi sicuri e adatti a un ulteriore sviluppo preclinico e clinico. Nel complesso, le attività del team RE-LIVER hanno migliorato in modo significativo le conoscenze di cui disponiamo sullo sviluppo di prodotti medicinali terapeutici avanzati e, cosa ancor più importante, hanno aperto nuove prospettive per il trattamento delle malattie epatiche croniche.

Parole chiave

Fegato bioartificiale, malattia cronica del fegato, scaffold, emofilia A, prodotti medicinali terapeutici avanzati

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