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Contenuto archiviato il 2024-06-18

The Christian Appropriation of the Jewish Scriptures: Allegory, Pauline Exegesis, and the Negotiation of Religious Identities

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Le scritture ebraiche e la loro influenza sull’identità religiosa paleocristiana

Vari gruppi paleocristiani hanno adottato le scritture ebraiche, ma non è sempre stato così. Un’iniziativa UE ha esplorato il lungo processo di adozione e come influenza anche tuttora l’identità cristiana.

I primi interpreti cristiani della Bibbia hanno considerato attentamente la misura in cui le scritture ebraiche e soprattutto l’Antico Testamento dovrebbero essere incorporati in opere cristiane, come il Nuovo Testamento. Hanno inoltre considerato come questo influenzerebbe le loro identità religiose e comunitarie. Questo spirito generale di accettazione è stato opposto da fazioni chiave influenti che miravano a rimuovere qualsiasi prova ebraica dalle opere cristiane. In questo contesto, il progetto CAJS (The Christian appropriation of the Jewish scriptures: Allegory, Pauline Exegesis, and the negotiation of religious identities), finanziato dall’UE, si è proposto di studiare come l’appropriazione ha contribuito a plasmare le identità cristiane distinte all’interno della società multiculturale del principato tardo-romano e del primo dominio bizantino. I partner del progetto hanno studiato due scuole di pensiero opposte: il cosiddetto approccio alessandrino, che riconosce Cristo in tutto il Vecchio Testamento, e antiocheno, che si oppone questo. I primi pensatori cristiani durante il periodo hanno scritto trattati su come interpretare e affrontare le scritture ebraiche correttamente. Gli studiosi contemporanei del campo si chiedono quali siano le differenze tra le due scuole e trascurano i loro trattati associati, suggerendo che la distinzione era un’idea inventata dagli storici del XIX e XX secolo. Il team di CAJS ha dimostrato che la distinzione era in realtà una costruzione che risale al IV secolo. I ricercatori hanno prodotto diversi risultati importanti. Tutti i principali pensatori cristiani hanno interpretato la Bibbia, che rappresenta un’attività letteraria significativa e retorica del tempo. Questa interpretazione biblica ha riflettuto diverse attività e interessi chiave condivisi da intellettuali cristiani e filosofi pagani, cioè la filosofia platonica per l’insegnamento alessandrino e aristotelico degli Antiocheni, e l’astronomia, l’astrologia, la magia e l’occulto. CAJS ha rivisitato e confutato le argomentazioni poste dai maggiori studiosi moderni in materia di interpretazione biblica. In tal modo, dovrebbe influenzare positivamente il moderno discorso teologico e filosofico giudeo-cristiano.

Parole chiave

Scritture ebraiche, Cristiani, identità religiosa, bibbia, CAJS