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International Law and Non-liberal States: The Doctrine and Application of International Law in the Russian Federation

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Le differenze di diritto internazionale tra la Russia e l’Occidente

Il governo della Federazione Russa sta diventando sempre meno liberale, il che sta avendo un impatto sulla sua dottrina e sulla pratica del diritto internazionale. I ricercatori hanno cercato di determinare se la Russia e i paesi occidentali condividono un simile concetto di diritto internazionale e perché.

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Un progetto finanziato dall’UE ha esaminato comparativamente la relazione tra l’Occidente e la Russia, in particolare sulle loro posizioni in materia di diritto internazionale. I ricercatori hanno anche mirato a fornire la prova teorica su come gli stati non liberali capiscono e praticano il diritto internazionale, e se “si comportano peggio” degli stati liberali. Il risultato principale del progetto ha rivelato che la Russia ha un concetto in parte diverso di diritto internazionale rispetto al mainstream occidentale. Infatti, i valori di sovranità statale e collettivista sono preferiti rispetto ai diritti umani e ai valori individualistici nel contesto internazionale. Questo è direttamente legato alla storia del costituzionalismo e del diritto pubblico in Russia, dove il diritto internazionale non era applicabile ai suoi cittadini durante il periodo sovietico. Il progetto INTLAWRUSSIA (International law and non-liberal states: The doctrine and application of international law in the Russian Federation) ha anche trovato varianti dell’approccio russo al diritto internazionale a seconda del suo rapporto con l’Europa e l’Occidente in quel periodo. Questo è stato illustrato attraverso studi del discorso sul diritto internazionale, soprattutto durante il periodo zarista. La lunga storia autoritaria del paese non ha permesso alla sapienza di svilupparsi liberamente dal potere statale, e così il diritto internazionale è inteso come un potere dello Stato. Il Charter UN 1945 è visto come una definizione del potere globale della Russia e le eventuali modifiche ad esso costituirebbero violazioni del diritto internazionale in Russia. Pertanto, la partecipazione del paese al Consiglio d’Europa e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo è stata ritenuta un’anomalia. Per quanto riguarda la dimensione teorica del progetto, i ricercatori hanno adottato un approccio costruttivista al posto di un approccio liberale-dogmatico. Invece di caratterizzare l’approccio della Russia al diritto internazionale come determinato da tendenze liberali o illiberali, è meglio collegarlo alla pratica della Russia della gestione interna della legge. È importante per lo studio anche la critica mossa dagli studiosi russi che il Paese è modellato dal fenomeno del “nichilismo giuridico”. Ai fini dello studio, sono state condotte interviste con giudici russi, politici e accademici legali al fine di ottenere un punto di vista più sfumato e realistico. I principali risultati del progetto sono stati pubblicati nella monografia “Russian Approaches to International Law: An Interpretation of History, Theory and Recent State Practice”, della Oxford University Press.

Parole chiave

Diritto internazionale, Russia, stati non liberali, INTLAWRUSSIA

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