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Contenuto archiviato il 2024-06-18

A NEW DEFINITION OF CONSCIOUSNESS

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Un punto di vista più scientifico sulla coscienza

Cinque nuovi esperimenti mettono in dubbio la tradizionale definizione soggettiva di coscienza, arricchendo questo settore con nuove informazioni.

L’idea di coscienza, oltre alle definizioni semplicistiche quali “essere nel momento presente” o “conoscere la differenza tra sonno e veglia”, è difficile da spiegare. I metodi tradizionali per testare la coscienza e le sue componenti, dalla sensazione alla consapevolezza, si sono rivelati soggettivi e inaccurati, essendo compromessi dall’attenzione, la sensazione, il linguaggio o la memoria. Il progetto DEFCON1 (A new definition of consciousness), finanziato dall’UE, ha cercato di ridefinire la coscienza in termini neurali. Ipotizzando che la divisione tra conscio e inconscio sia la differenza tra l’elaborazione feedforward e ricorrente nel cervello, il team del progetto ha ipotizzato che la parte ricorrente della coscienza induca l’attivazione del recettore NMDA e quindi l’apprendimento. Sulla base di questo, la coscienza può essere vista come indipendente dalle funzioni cognitive come accesso e attenzione, il che implica che l’elaborazione conscia possa esistere senza che il soggetto lo sappia. Contraddicendo quindi le interpretazioni tradizionali della coscienza, il progetto si proponeva di sostenere il suo nuovo presupposto in esperimenti nell’area della visione, usando l’elettroencefalogramma (EEG), la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la simulazione magnetica transcraniale (TMS) e in interventi farmacologici. Ha condotto diversi esperimenti nuovi per dimostrare la correttezza della nuova definizione. Un esperimento ha riscontrato che la coscienza è in effetti indipendente dalla funzioni cognitive e che per ogni funzione cognitiva c’è una versione conscia e una inconscia, il che dimostra che la coscienza e la cognizione sono in effetti ortogonali. Un altro esperimento ha usato fMRI, EEG e TMS per esaminare le sensazioni visive consce come raggruppamento percettivo e inferenza, sostenendo anche una definizione più neurale della coscienza. Il team del progetto ha usato poi le misurazioni neurali durante la cecità da inattenzione e attraverso la memoria visuale fragile a breve termine, confermando che le rappresentazioni non sorvegliate possiedono proprietà fenomenali come organizzazione percettiva, completamento amodale e inferenza. Questo corrobora anche l’idea che gli individui possano provare sensazioni consce senza saperlo. Di conseguenza, la ricerca neurale e comportamentale ha dimostrato che l’apprendimento percettivo è possibile senza attenzione, ma non senza sensazione conscia. Il proseguimento del lavoro ha prodotto preziose informazioni sui meccanismi molecolari necessari per l’elaborazione ricorrente e la visione conscia. Complessivamente gli esperimenti sono riusciti a preparare il terreno per una definizione più oggettiva e più scientifica della coscienza.

Parole chiave

Coscienza, sensazione, consapevolezza, DEFCON1, neurale, funzioni cognitive

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