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Il GEE presenta il proprio parere sulle cellule staminali al Presidente Prodi

Il 7 maggio, il Gruppo europeo di etica delle scienze e delle nuove tecnologie (GEE) ha presentato al presidente della Commissione europea Romano Prodi un parere sulle condizioni e i limiti etici alla brevettabilità delle cellule staminali umane. Il presidente del gruppo, Noë...

Il 7 maggio, il Gruppo europeo di etica delle scienze e delle nuove tecnologie (GEE) ha presentato al presidente della Commissione europea Romano Prodi un parere sulle condizioni e i limiti etici alla brevettabilità delle cellule staminali umane. Il presidente del gruppo, Noëlle Lenoir, ha spiegato che il documento del GEE, dal titolo "Opinion on ethical aspects of patenting inventions involving human stem cells" (Parere sugli aspetti etici relativi alla brevettabilità delle invenzioni che implicano l'utilizzo di cellule staminali umane), affronta il dilemma etico fra la concessione dei brevetti, al fine di promuovere il progresso scientifico, e l'effetto restrittivo che essi potrebbero esercitare, poiché costringerebbero gli scienziati a pagare dei diritti ai titolari dei brevetti. Secondo tale parere, i brevetti dovrebbero essere concessi solo per le linee di cellule staminali umane modificate attraverso un processo inventivo che mira ad ottenere nuove caratteristiche per particolari applicazioni industriali. A tal proposito, la Lenoir ha fornito l'esempio delle cellule staminali modificate mediante una speciale tecnica, al fine di trasformarle in tessuto muscolare. Le cellule isolate e sottoposte a coltura, ma non modificate, non sono da considerarsi, secondo il gruppo, invenzioni brevettabili. Il professor Gunter Virt, membro del GEE, ha espresso un parere discordante sull'utilizzo delle cellule staminali embrionali umane. Egli ritiene che l'esistenza dell'essere umano cominci a partire della fecondazione e che, pertanto, occorra vietare la creazione e l'utilizzo di cellule staminali derivanti da embrioni umani. Secondo il professor Virt, inoltre, la possibilità di ottenere dei brevetti incentiverebbe la ricerca sulle cellule staminali embrionali, sottraendo attenzione all'utilizzo di alternative, come per esempio le cellule staminali adulte. La Lenoir ha affermato che le opinioni divergenti espresse durante la discussione del gruppo sulle cellule staminali "dimostrano l'esistenza di limiti ad un'armonizzazione", spiegando come la redazione del parere abbia rappresentato "un'occasione di dialogo e una piattaforma per l'espressione dei vari punti di vista". Il GEE ha chiesto altresì la creazione di un registro europeo per le linee di cellule staminali umane non modificate, utilizzabile, a giudizio del gruppo, per garantire la trasparenza e facilitare l'accesso della comunità di ricerca. La Lenoir ha spiegato che il parere del GEE, che verrà inviato all'Europarlamento e al Presidente del Consiglio europeo, nonché al Presidente Prodi, contribuirà a fare il punto sullo stato attuale del dibattito, a seguito dell'approvazione, nel 1998, della direttiva dell'UE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. Durante la presentazione, la Lenoir ha inoltre annunciato la propria intenzione di rassegnare le dimissioni dal gruppo, dopo una permanenza di undici anni in qualità di membro ed otto nelle vesti di presidente. Prodi ha definito "straordinari" i successi ottenuti dalla Lenoir alla guida del gruppo.

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