Un progetto finanziato dall'UE conferma la possibilità di realizzare aerei ad idrogeno liquido
Il 27 ed il 28 maggio sono stati presentati ad Ispra (Italia) i risultati di un progetto finanziato dall'UE, "Cryoplane", che hanno confermato la possibilità di realizzare velivoli ad idrogeno liquido quale alternativa agli aerei alimentati con combustibili fossili. Il progetto ha ottenuto finanziamenti nell'ambito del programma "Crescita" del quinto programma quadro, è durato 26 mesi ed ha coinvolto 35 partner provenienti dal settore industriale, dai centri di ricerca e dalle istituzioni universitarie di 11 paesi dell'UE, compreso il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione. Quest'ultima ritiene che il progetto "Cryoplane" sia rappresentativo dell'approccio alla ricerca previsto per il prossimo sesto programma quadro (6PQ). "Il progetto 'Cryoplane' non è soltanto un buon esempio di come la ricerca sia una componente di vitale importanza nella promozione della competitività industriale e dello sviluppo sostenibile, ma dimostra inoltre come l'unione di risorse altrimenti disperse possa offrire un vantaggio competitivo alla ricerca ed allo sviluppo dell'Europa", ha affermato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "In ciò si sostanzia lo spirito del 6PQ. Stiamo andando nella giusta direzione", ha aggiunto il Commissario. "Cryoplane" si proponeva di valutare i requisiti degli aerei ad idrogeno liquido. Fra le questioni affrontate nel corso del progetto erano comprese la configurazione ed i rendimenti dei velivoli, i sistemi ed i componenti, i metodi di propulsione non convenzionali, la sicurezza, la compatibilità ambientale, la produzione di carburante, la gestione aeroportuale e le simulazioni del passaggio dal cherosene all'idrogeno. Il progetto è riuscito a confermare che i motori ad idrogeno possono essere efficienti quanto quelli al cherosene in termini di energia consumata, con vantaggi che comprendono una sostanziale riduzione delle emissioni. Le simulazioni al computer hanno dimostrato altresì che le scie di condensazione prodotte dai velivoli ad idrogeno contribuiranno in misura minore alla produzione di gas ad effetto serra rispetto agli aerei alimentati con cherosene. "Cryoplane" ha rivelato nel contempo che gli aerei ad idrogeno non avranno difficoltà a soddisfare i requisiti internazionali di navigabilità aerea. La valutazione della fattibilità e della disponibilità tecnica dei componenti delle configurazioni del sistema di alimentazione ha mostrato altresì che questi possono adattarsi ad assetti alternativi del serbatoio. Se da un lato le risorse di combustibile fossile saranno in grado di soddisfare le esigenze dell'aviazione per i prossimi 50 anni, dall'altro si sollecita un passaggio alle tecnologie sostenibili e ciò potrebbe verificarsi al più presto nel 2015. Nonostante una diminuzione dei viaggi aerei a seguito degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, si prevede che la crescita riprenderà ad una tasso annuo compreso fra il quattro ed il cinque per cento nel corso del prossimo decennio. Il traffico aereo contribuisce per circa il 3 per cento alle emissioni artificiali di gas ad effetto serra, in particolare del biossido di carbonio. L'idrogeno liquido è l'unico carburante sostenibile alternativo sperimentato per questa applicazione. Esso può essere prodotto attraverso l'elettrolisi dell'acqua utilizzando l'energia delle fonti rinnovabili. Il suo principale prodotto di combustione è l'acqua, per cui tale carburante rilascia emissioni estremamente basse ed è in grado di eliminare la dipendenza dai combustibili fossili.