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Competition between bottom-up and top-down mechanisms of auditory attention: neurophysiological and physiopathological mechanisms of distractibility

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Misurare la distrazione

Un team dell’UE ha sviluppato un nuovo modo per valutare la distraibilità. Lo studio si è occupato di studiare in che modo funzionano due meccanismi cerebrali dell’attenzione in un cervello sano o patologico (alterato da un ictus, dal disturbo bipolare o dalla schizofrenia) e che possono portare a un aumento della distraibilità.

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Attenzione significa la capacità di selezionare informazioni rilevanti nell’ambiente e prevede un equilibrio tra meccanismi dall’alto verso il basso (volontari) e del basso verso l’alto (involontari). L’attenzione dall’alto verso il basso permette di ottenere buone prestazioni in un’attività in corso selezionando le informazioni rilevanti. L’attenzione può essere anche catturata involontariamente da uno stimolo saliente imprevisto e quindi allontanarsi dall’attività in cui il soggetto era impegnato. Questa forma di attenzione dal basso verso l’alto è necessaria per accorgersi di eventi (per es. un allarme antincendio) potenzialmente importanti (ma irrilevanti per l’attività che si sta svolgendo) e comunemente viene detta distraibilità. La prevalenza di processi dal basso verso l’alto indica una tendenza alla distraibilità, gli attuali test clinici però non tengono conto dei cambiamenti di questi processi. Il progetto DISTRACTIBILITY (Competition between bottom-up and top-down mechanisms of auditory attention: Neurophysiological and physiopathological mechanisms of distractibility), finanziato dall’UE, ha sviluppato un nuovo metodo di valutazione. La ricerca si è occupata anche di come i meccanismi del cervello lavorano insieme in un cervello sano o patologico. Il lavoro si è svolto mediante quattro studi principali. I risultati del primo hanno mostrato che aumentando l’attenzione dall’alto verso il basso non si riduceva la distraibilità, mentre i suoni delle distrazioni disturbavano i meccanismi dall’alto verso il basso rendendo più lunga l’elaborazione e la rilevazione. Lo studio inoltre ha mostrato che coloro che spesso si ricordano i sogni hanno una più alta capacità in entrambi i tipi di processo. Un secondo studio ha esaminato i dati elettrofisiologici intracorticali di pazienti epilettici con elettrodi impiantati. I risultati hanno indicato che l’attenzione dall’alto verso il basso modulava le reazioni del cervello sia sostenute che oscillatorie nella corteccia uditiva. Dati di EEG dello scalpo di pazienti con danni alla corteccia prefrontale laterale indicavano un ruolo di questa parte del cervello nella regolazione di entrambi i processi dell’attenzione. I danni a questa regione riducevano l’attenzione dall’alto verso il basso e miglioravano i meccanismi dal basso verso l’alto, il che aveva come conseguenza una maggiore distraibilità. Infine uno studio comportamentale ha determinato le capacità di attenzione di pazienti affetti da schizofrenia o disturbo bipolare. Entrambi i tipi di pazienti mantenevano un equilibrio tra i processi dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. I pazienti affetti da disturbo bipolare però avevano risorse cognitive limitate il che influenzava le prestazioni mentali nel caso di un alto carico di attività. I ricercatori hanno proposto un nuovo paradigma per valutare l’effetto di distrazione di suoni imprevisti. Il test che ne è derivato ha contribuito a determinare l’equilibrio tra i due tipi studiati di processi cerebrali. La corteccia prefrontale laterale ha mostrato di controllare entrambi i tipi di attenzione e di avere un effetto sull’equilibrio dell’attenzione. I risultati di DISTRACTIBILITY costituiscono uno strumento efficace per misurare i meccanismi dell’attenzione nel cervello e per fornire un indice della distraibilità. Questo lavoro ha applicazioni cliniche e potrebbe aiutare i soggetti interessati specificando l’origine della loro distraibilità.

Parole chiave

Distraibilità, cervello, disturbo bipolare, schizofrenia, attenzione uditiva, suoni che distraggono

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