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Optimising the use of lichens as biomonitors of atmospheric PAHs

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I licheni per monitorare l’inquinamento atmosferico

I licheni costituiscono una riuscita simbiosi di funghi e alghe e/o cianobatteri, e si trovano in quasi tutti gli habitat e le regioni geografiche del nostro pianeta. A differenza delle piante, i licheni sono privi di radici, dunque devono assorbire le sostanze nutrienti dall’atmosfera, il che li rende eccezionalmente adatti ad accumulare inquinanti atmosferici.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Una vasta gamma di inquinanti atmosferici può essere monitorata tramite l’utilizzo di licheni. Tra questi figurano gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), un folto gruppo di inquinanti organici persistenti (POP) semi-volatili connessi a cancerogenicità e mutagenicità. Tuttavia, nonostante l’utilizzo di licheni da parte della ricerca per lo studio degli IPA, vi sono ancora delle lacune in fatto di conoscenze. Lo scopo del progetto POPLAIR (Optimising the use of lichens as biomonitors of atmospheric PAHs), finanziato dall’UE, era quello di determinare il modo in cui i licheni intercettano e accumulano le fasi gassose e gli IPA legati alle particelle. Sono stati inoltre ricercati i fattori che contribuiscono all’accumulo di IPA ed è stato analizzato il modo in cui influenzano il funzionamento dei licheni. I ricercatori hanno esposto i licheni a fasi gassose e IPA legati a particelle sia in laboratorio, con condizioni controllate, sia sul campo. Il loro percorso all’interno dei licheni è stato monitorato utilizzando tecniche di microscopia all’avanguardia. Le diverse specie di licheni hanno subito un’esposizione invitro aconcentrazioni crescenti di IPA e sono stati misurati i potenziali impatti fisiologici. Inoltre, è stata analizzata la misura in cui l’accumulo di IPA è dovuto alla fase gassosa atmosferica e a IPA legati a particelle. Quindi, le concentrazioni di IPA accumulate all’interno dei licheni sono state confrontate con i livelli di IPA misurati nell’aria, mediante l’utilizzo di campionatori passivi e attivi. I risultati hanno dimostrato che l’accumulo di IPA è influenzato da diversi fattori. Questi comprendono le proprietà chimico-fisiche di ciascun inquinante, la struttura e la composizione di ogni specie di licheni e fattori ambientali quali temperatura, umidità, luce del sole, pioggia e vento. È stato inoltre riscontrato, che una volta accumulati nel tallo del lichene, gli IPA possono proteggersi dai raggi solari attraverso uno strato di pigmenti presenti sulla superficie di alcune specie di licheni. Questo strato di pigmenti ha il ruolo di proteggere le alghe dalla luce UV. Dal momento che gli IPA sono sensibili alle radiazioni UV, anche questi trovano protezione. Il progetto POPLAIR si sposa perfettamente con l’obiettivo comune europeo di sviluppare tecniche di biomonitoraggio ambientale delle sostanze inquinanti. Le tecniche studiate offriranno ai responsabili politici uno strumento a basso costo per la gestione e il controllo dell’inquinamento su larga scala spaziale e temporale, e forniranno dati importanti per la valutazione della salute.

Parole chiave

Licheni, idrocarburi policiclici aromatici, POPLAIR, biomonitor, tallo

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