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Studies on a cohort of Serbian children exposed to x-irradiation to determine the contribution of the non-coding genome to <br/>susceptibility at low doses

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Verso una valutazione personalizzata del rischio da radiazioni a basso dosaggio

Le preoccupazioni riguardanti i rischi di esposizione a radiazioni a basso dosaggio sono aggravate ulteriormente dalla limitata disponibilità di informazioni in merito. Alcuni ricercatori finanziati dall’UE hanno compiuto notevoli passi avanti, costituendo una coorte al riguardo e trovando biomarcatori per studi epidemiologici futuri.

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Un’accurata valutazione del rischio relativo all’esposizione a radiazioni a basso dosaggio richiede persone che abbiano subito tale esposizione in giovane età e non siano state affette da altre problematiche sanitarie. Si conseguirebbe così la possibilità di ottenere materiale biologico per gli studi epidemiologici molecolari in tempi successivi della vita delle persone. Il progetto DARK.RISK (Studies on a cohort of Serbian children exposed to x-irradiation to determine the contribution of the non-coding genome to susceptibility at low doses) è riuscito a costituire una corte serba sulla tigna del cuoio capelluto, allo scopo di studiare gli effetti più tardi dell’esposizione alle radiazioni a basso dosaggio. In questa coorte sono stati inseriti oltre 25 000 individui che sono stati esposti da bambini a irradiazione a raggi X della testa per curare infezioni fungine del cuoio capelluto. I ricercatori impegnati nel progetto hanno creato un registro digitale in cui i dati di esposizione sono collegati con documentazione detenuta da enti pubblici e con database medici riguardanti oltre 9 000 persone. Oltre 1 000 di loro hanno accordato l’accesso ai propri dati e accettato di fornire materiale biologico. Il team DARK.RISK ha sviluppato e validato protocolli operativi standard per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di campioni biologici, al fine di trovare nuovi biomarcatori di radiazione. I ricercatori hanno formulato un approccio innovativo per l’identificazione di biomarcatori, mediante livelli di RNA e microRNA non codificanti. Sono riusciti a mappare le risposte di trascrittoma non codificante di fronte all’esposizione a radiazione a basso dosaggio da 20 mGy e 100 mGy. Ne è derivata l’identificazione di RNA come SMAD5-AS1 e miR34 quali potenziali biomarcatori di radiazioni in relazione alla risposta a esposizione individuale e alla valutazione degli esiti. La normativa vigente in materia di protezione contro le radiazioni non tiene conto di differenze in termini di suscettibilità individuale o di possibile non linearità della curva di risposta al dosaggio. In linea con gli obiettivi MELODI, DARK.RISK ha affrontato tali questioni tramite la costituzione della corte serba di bambini affetti da tigna del cuoio capelluto. Ulteriori studi epidemiologici molecolari sull’impiego di biomarcatori di radiazione potrebbero contribuire a ottimizzare la normativa sulla protezione contro le radiazioni, attraverso una solida base di conoscenze comprovate.

Parole chiave

Radiazioni a basso dosaggio, biomarcatore, epidemiologia molecolare, DARK.RISK, coorte serba sulla tigna del cuoio capelluto

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