Le nanotecnologie per l’ipertermia oncologica
Le applicazioni terapeutiche basate sulle nanoparticelle metalliche e magnetiche hanno già un posto importante nello sviluppo delle nanoterapie anticancro. Se eccitate da una fonte remota di energia queste nanoparticelle generano calore, distruggendo le cellule cancerose senza danneggiare i tessuti sani. Il progetto DUALNANOTHER (Dual cancer nanotherapies combining magnetic and plasmonic hyperthermia), finanziato dall’UE, ha studiato i meccanismi delle terapie ipertermiche per il cancro basate sull’attivazione di nanomateriali inglobati nelle cellule tumorali. L’obiettivo principale era comprendere come il confinamento all’interno delle cellule influenzi il potenziale termogeneratore e la possibile sinergia tra ipertermia magnetica e plasmonica. Inglobando i nanomateriali in un compartimento endosomiale se ne provoca la modifica dell’organizzazione locale e della risposta termica. I ricercatori hanno scoperto che le condizioni intracellulari riducono sistematicamente l’efficienza termica delle nanoparticelle magnetiche. Ma lo stesso confinamento intracellulare può aumentare o ridurre l’efficienza fototermica delle nanoparticelle plasmoniche a seconda delle dimensioni e dell’eccitazione laser. L’efficacia cumulativa dell’ipertermia magnetica e plasmonica è stata studiata in soluzione, modelli cellulari in vitro e modelli di tumore in vivo. L’applicazione simultanea di un campo magnetico alternato e un’irradiazione laser nel vicino infrarosso su piattaforme magneto-plasmoniche innovative e in nanotubi di ossido di ferro, permette di aumentare efficacemente il calore localizzato a dosi terapeutiche molto basse. Il progetto DUALNANOTHER ha migliorato la comprensione e l’efficacia dei meccanismi fisici dei trattamenti basati su nanoparticelle. Queste scoperte dovrebbero aprire la strada allo sviluppo di nuovi strumenti terapeutici anti-cancro.
Parole chiave
Ipertermia oncologica, nanoparticelle, DUALNANOTHER, magnetico, ipertermia, photothermia, magneto-photothermia