Calano notevolmente le emissioni di anidride solforosa, ma l'Etna continua ad essere la principale fonte di SO2 in Europa
I dati rilevati dai satelliti dell'Agenzia spaziale europea (ESA) hanno mostrato che i livelli di anidride solforosa rilasciati nell'atmosfera dall'Etna sono diminuiti di ben quattro volte rispetto all'eruzione iniziale. Sin dalla prima grande eruzione del 27 ottobre, il vulcano ha continuato a riversare nell'atmosfera lunghissime colonne di fumo ed elevate quantità di anidride solforosa (SO2), che sono state trasportate dai venti prevalenti verso l'Africa e il Mediterraneo orientale. Come ha spiegato Andreas Richter, lo scienziato dell'Istituto di Fisica ambientale dell'Università di Brema, che ha analizzato i dati: "Nonostante le sporadiche eruzioni, l'Etna è la principale fonte di anidride solforosa in Europa, poiché le sue emissioni di questo pericoloso gas solforoso superano quelle prodotte da tutte le centrali elettriche a carbone e dai veicoli messi insieme". L'anidride solforosa è una delle principali cause delle piogge acide, fenomeno che riduce la visibilità atmosferica e danneggia le foreste, il suolo, la fauna ittica e le altre specie viventi, nonché la salute umana. Malgrado la forte diminuzione delle concentrazioni di SO2 registrata dai ricercatori tedeschi, i livelli dell'anidride solforosa rimangono al disopra della norma, attestandosi sulle 3,3 unità Dobson (DU), rispetto ai livelli normali di concentrazione compresi fra 0 e 0,5 DU. Mentre l'Etna sembra dare segnali di un ritorno alla tranquillità, nel resto del mondo vi sono altri vulcani estremamente attivi. Il vulcano Nyamuragira nella Repubblica democratica del Congo, per esempio, emette incessantemente anidride solforosa ormai da settimane a livelli equivalenti o superiori a quelli osservati in prossimità dell'Etna. Analoga situazione in Sud America, dove a partire dalla sua prima eruzione, il 3 novembre, il vulcano El Reventador dell'Ecuador sta liberando nell'atmosfera una quantità di anidride solforosa pari a quattro volte quella del vulcano siciliano.