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Sviluppato un nuovo farmaco antimalarico nell'ambito di un progetto finanziato dall'UE

I partecipanti ad un progetto finanziato dall'UE hanno sperimentato con successo l'efficacia di un nuovo farmaco antimalarico, che potrebbe essere disponibile nell'arco di tre anni. Grazie ad un finanziamento di 1,8 milioni di euro stanziato nell'ambito della sottosezione "Co...

I partecipanti ad un progetto finanziato dall'UE hanno sperimentato con successo l'efficacia di un nuovo farmaco antimalarico, che potrebbe essere disponibile nell'arco di tre anni. Grazie ad un finanziamento di 1,8 milioni di euro stanziato nell'ambito della sottosezione "Cooperazione internazionale" del quinto programma quadro, un consorzio internazionale, composto da partner provenienti da Germania, Francia, Paesi Bassi, Gabon, Camerun, Colombia e Brasile, ha sviluppato il principio del farmaco, elaborato per la prima volta dalla società biotecnologica tedesca Jomaa Pharmaka. Il principio attivo di questo farmaco innovativo è la fosmidomicina, sostanza mai utilizzata prima d'ora per il trattamento della malaria negli esseri umani. La fosmidomicina inibisce un enzima che è fondamentale per il parassita della malaria, in quanto contribuisce alla biosintesi di alcune biomolecole vitali (isoprenoidi). Tali sostanze non risultano tossiche per l'uomo poiché vengono prodotte attraverso una via biochimica diversa rispetto a quella dei parassiti della malaria. Uno studio clinico condotto in Gabon su 27 pazienti ha dimostrato che la fosmidomicina uccide il parassita della malaria. In alcune regioni, un'elevata percentuale di parassiti malarici è già resistente ad altri farmaci, come la clorochina e la sulfadossina. La fosmidomicina si è rivelata efficace anche contro questi ceppi multiresistenti. Saranno necessari ancora tre anni prima che il farmaco sia disponibile sul mercato. Nel frattempo, il consorzio intende sperimentare una combinazione di fosmidomicina e di altre sostanze antimalariche allo scopo di ridurre la durata della terapia e prevenire l'insorgere di resistenze. I primi studi sono già stati avviati. La malaria è una malattia endemica delle regioni tropicali e subtropicali, diffusa soprattutto nell'Africa subsahariana, nell'Asia meridionale e in Sud America. Il suo tasso di mortalità è elevato: ogni anno muoiono fra 1,5 e 3 milioni di persone, perlopiù bambini al disotto dei sei anni di età. La malaria va diffondendosi. Recentemente è ricomparsa in regioni dalle quali era stata debellata decenni fa e sono stati registrati i primi casi anche in zone fino ad oggi non considerate a rischio di malaria, come l'Asia centrale e l'Europa orientale. Attualmente il numero di vittime causate da questa malattia è superiore a quello di 30 anni fa, e la sua diffusione è imputabile principalmente alla resistenza dei parassiti ai farmaci attualmente utilizzati. Nell'agosto del 2002, la Commissione ha proposto un partenariato a lungo termine con i paesi in via di sviluppo al fine di mettere a punto nuovi medicinali e vaccini contro l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi. L'iniziativa, denominata "European and developing countries clinical trials partnership" (partenariato tra l'Europa e i paesi in via di sviluppo volto alla sperimentazione clinica), beneficerà di un finanziamento di 200 milioni di euro stanziato dalla Commissione.

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