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Il Parlamento propone l'istituzione di un'Agenzia europea per gli armamenti e la ricerca

Il 27 marzo, la commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo ha adottato una relazione concernente la creazione di un'agenzia per gli armamenti e la ricerca. L'istituzione di tale organismo concorrerebbe all'obiettivo generale di gettare le basi per una nuova arch...

Il 27 marzo, la commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo ha adottato una relazione concernente la creazione di un'agenzia per gli armamenti e la ricerca. L'istituzione di tale organismo concorrerebbe all'obiettivo generale di gettare le basi per una nuova architettura di difesa europea. Secondo la relazione, la proposta agenzia avrebbe il compito di valutare e rafforzare gli impegni degli Stati membri per la sicurezza, analizzando l'entità della loro spesa per la difesa in rapporto al PIL, ed in particolare, la percentuale di tale bilancio dedicata alle apparecchiature e alla ricerca. Nel quadro del suo mandato, l'Agenzia dovrebbe valutare il livello di preparazione militare dell'UE in termini di capacità di dispiegamento delle forze e di interoperabilità delle stesse. Essa, inoltre, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri ad adottare una politica uniforme in materia di commesse e a condurre progetti pilota di cooperazione. Sotto il profilo finanziario, la relazione sostiene che l'Agenzia dovrebbe disporre anche di un bilancio proprio, inizialmente utilizzabile solo per attività di ricerca e sviluppo concernenti nuove tecnologie, le cui applicazioni per l'industria civile siano già note. La relazione chiede, inoltre, che le disposizioni pratiche sul funzionamento dell'agenzia vengano stilate in consultazione con il Parlamento europeo, oppure mediante la procedura di codecisione. Fra le altre proposte avanzate figura il dispiegamento, a partire dal 2004, di una forza di 5.000 uomini, pronta ad essere impiegata in qualsiasi momento per operazioni umanitarie e di soccorso. Il documento suggerisce di inserire una clausola per la difesa collettiva simile a quella sancita dalla NATO, la quale si applicherebbe a qualsiasi Stato membro partecipante. La relazione, stilata dall'europarlamentare francese Philippe Morillon, ha stimolato un acceso dibattito, durante il quale sono stati presentati circa 200 emendamenti, prima di giungere al voto.

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