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Contenuto archiviato il 2024-06-18
The active pupil: The role of pupil size in active vision

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Risposta pupillare, luminosità e pensieri

Un team dell’UE ha esaminato le variazioni di diametro della pupilla in risposta alla luce e ai pensieri. Il lavoro ha mostrato l’importanza dell’attenzione di chi guarda, il fatto che la preparazione del movimento degli occhi verso la luce possa provocare la costrizione e il mancato coinvolgimento della memoria in questo processo.

La pupilla è l’apertura dell’occhio, un foro che permette il passaggio della luce attraverso l’iride, fino alla retina. La pupilla regola automaticamente le sue dimensioni in base alla luminosità. La misurazione delle dimensioni della pupilla (pupillometria) è un indicatore molto diffuso per la diagnosi di difetti visivi e dello stato di attenzione psicologica. Il progetto ACTPUP (The active pupil: The role of pupil size in active vision), finanziato dall’UE, ha approfondito il modo in cui i cambiamenti delle dimensioni della pupilla riflettono le interazioni ambientali. Queste variazioni dipendono da ciò che si guarda, ma il team si è chiesto se possano influirvi anche i pensieri. Prima di tutto, i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sulle ripercussioni dell’attenzione visiva sulla risposta della pupilla alla luce, esaminando se una luce intensa nell’angolo dell’occhio possa provocare la costrizione della pupilla. Per testare questa idea, il team ha utilizzato un display diviso in due metà, una chiara e una scura. I soggetti che guardavano dovevano concentrarsi su un punto centrale, ma mantenendosi a un lato dello schermo. Quando i partecipanti si trovavano sul lato luminoso, le pupille si sono contratte, come previsto, dimostrando così l’importanza dell’attenzione. Un’altra ipotesi riguardava il collegamento tra la risposta delle pupille e il movimento oculare. I partecipanti dovevano dirigere lo sguardo verso una superficie chiara o scura mentre i ricercatori facevano ruotare lo schermo. Anche se i soggetti cercavano di guardare verso un lato, lo sguardo giungeva al lato opposto. La preparazione a un movimento oculare verso una fonte luminosa ha provocato la costrizione delle pupille, che non avveniva se il movimento era diretto verso l’oscurità. Il team ha quindi concluso che la risposta pupillare alla luce anticipa i movimenti oculari. I ricercatori, infine, hanno valutato se la presenza di un oggetto luminoso nella memoria possa provocare la costrizione pupillare. I partecipanti hanno quindi memorizzato una serie di stimoli luminosi o oscuri. La pupilla ha risposto alla vista di un oggetto chiaro per la codifica nella memoria, ma non alla memoria stessa. L’osservazione contraddice quindi la teoria che sostiene l’esistenza di un collegamento tra l’attenzione visiva e la memoria di lavoro. La ricerca ACTPUP potrà trovare applicazioni pratiche nelle interfacce di immissione dei testi dei computer, grazie alle quali gli utenti potrebbero selezionare le lettere guardandole anche obliquamente. Il computer potrebbe variare la luminosità delle lettere, misurare la risposta pupillare e trovare così la lettera scelta. I test iniziali condotti dal team hanno dimostrato la fattibilità di questa idea.

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