Politica spaziale: i partecipanti ad un workshop chiedono che figuri fra le competenze condivise della nuova Costituzione dell'UE
I partecipanti al workshop sulla dimensione internazionale della futura politica spaziale europea, tenutosi il 2 e 3 giugno a Praga, hanno reiterato la richiesta di menzionare esplicitamente il settore spaziale nella costituzione stilata dalla Convenzione europea. "Se lo spazio non venisse menzionato nel trattato, significherebbe che l'Europa non ha una politica spaziale?", ha chiesto Jan Kolár, presidente del consiglio ceco per le attività spaziali. Molti rappresentanti delle parti interessate avevano già auspicato l'inserimento del settore spaziale fra le competenze condivise della costituzione dell'UE. A marzo, infatti, Jean-Luc Dehaene, vicepresidente della Convenzione europea, aveva espresso il desiderio di veder inserito nel documento un esplicito riferimento allo spazio, affermando: "Tutti riconoscono che se vi è un settore, in Europa, nel quale è possibile compiere progressi solo integrando le risorse, è proprio quello della politica spaziale". Tuttavia, il progetto di costituzione pubblicato il 28 maggio si limita a sancire che: "Nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione ha competenza per condurre azioni, segnatamente la definizione e l'attuazione di programmi, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di vietare agli Stati membri di esercitare la loro". La versione precedente del progetto di costituzione, invece, conteneva un riferimento più esplicito allo spazio, come auspicato da Dehaene, poiché menzionava "la scoperta dello spazio" fra gli obiettivi dell'Unione. Il 2 giugno, il capo unità per la politica spaziale presso la Commissione europea Luc Tytgat, ha ribadito la posizione della Commissione, secondo la quale "l'UE dovrebbe avere una competenza condivisa in materia di politica spaziale", aggiungendo che "sarebbe positivo se tale opinione venisse confermata dalla Convenzione". Tuttavia, potrebbe sembrare prematuro identificare le competenze nella costituzione, poiché resta ancora da definirsi una nuova e più intensa relazione fra l'UE e l'Agenzia spaziale europea (ESA). "Manca ancora qualcosa: un sistema in grado di definire chiaramente i ruoli dei principali attori nel settore spaziale", ha affermato Kolár. Diversi relatori hanno affermato che, con l'approssimarsi dell'allargamento, diventa sempre più pressante la necessità di definire il rapporto fra l'UE e l'ESA. "L'arrivo di nuovi Stati membri rende più urgente l'elaborazione di una politica. Essi, infatti, hanno bisogno di un'interfaccia coerente per poter trovare nuove modalità di sviluppo delle loro considerevoli competenze", ha dichiarato Reinhard Loosch, al termine della riunione di Praga. Un diverso punto di vista è stato espresso da Eduard Kuznietsov, direttore generale aggiunto dell'Agenzia spaziale ucraina. Pur essendo un fautore dell'integrazione, egli ha esortato i singoli paesi a non attendere l'assunzione di decisioni politiche per intraprendere rapporti di cooperazione. "Altrimenti - ha affermato Kuznietsov - dovremo aspettare anni, rischiando di veder arrivare per ultimo il treno Europa".
Paesi
Austria, Belgio, Cechia, Germania, Danimarca, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Ucraina, Regno Unito