La Terra di fronte ad un decennio di tempeste di polvere galattica
Secondo un esperimento congiunto ESA/NASA, la quantità di polvere galattica che sta penetrando il sistema solare è tre volte superiore a quella misurata negli anni '90. Gli scienziati ritengono che tale aumento potrebbe essere imputabile al Sole. Nel corso dell'ultimo decennio, il campo magnetico del Sole ha fatto da schermo al sistema solare, proteggendolo da tempeste di particelle di polvere galattica elettricamente cariche. Tuttavia, secondo un'opinione condivisa da molti, la recente inversione di polarità del Sole sta ora focalizzando sul sistema solare interno, inclusa la Terra, una tempesta di polvere dalla durata che si prevede decennale. Gli ultimi rilevamenti della quantità di polvere spaziale che penetra il sistema solare sono forniti dallo strumento DUST a bordo della missione Ulisse ESA/NASA, lanciata nel 1990. Lo scienziato dell'ESA Markus Landgraf, il quale si è occupato della raccolta dei dati, si è mostrato cauto nel confermare l'effetto focalizzatore del Sole, rivelando: "Riceviamo circa due analisi dettagliate alla settimana. Per disporre di dati sufficienti a comprovare la tesi della focalizzazione è necessario osservarne l'evoluzione da oggi al 2006". Sebbene gli effetti dell'aumento dei livelli di polvere galattica che cadranno sulla Terra siano sconosciuti, alcuni ricercatori sostengono, tuttavia, che un'immissione di polvere nell'atmosfera per periodi prolungati potrebbe condurre a nuove glaciazioni e perfino ad estinzioni di massa. Il dott. Landgraf ancora una volta esprime giudizi contenuti nel predire l'effetto a lungo termine della tempesta di polvere sulla Terra, affermando: "Ogni fenomeno che si verifica nello spazio interplanetario ha, in definitiva, ripercussioni sui pianeti, ma in quale misura ciò avvenga è molto aleatorio". Il dott. Landgraf ed il suo team sperano di poter comparare i dati DUST con i risultati di esperimenti condotti su aerei ad alta quota che catturano la polvere spaziale in caduta verso la Terra. Attualmente, la scadenza dei finanziamenti per la missione Ulisse è prevista per il settembre del 2004, ma si sta valutando l'ipotesi di un prolungamento della missione.