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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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La rete "Partners for Life" promuove la partecipazione delle PMI ai programmi quadro

"Partners for Life", la rete finanziata dalla Commissione per promuovere la partecipazione delle piccole imprese attive nel settore delle scienze biologiche ai progetti di ricerca comunitari, ha contribuito direttamente alla presentazione di oltre 435 proposte nell'ambito dei ...

"Partners for Life", la rete finanziata dalla Commissione per promuovere la partecipazione delle piccole imprese attive nel settore delle scienze biologiche ai progetti di ricerca comunitari, ha contribuito direttamente alla presentazione di oltre 435 proposte nell'ambito dei programmi quadro. La rete è stata istituita con il principale obiettivo di incrementare il tasso di successo fra le proposte presentate dalle piccole e medie imprese (PMI) che operano nei settori biotecnologico, biomedico e agroindustriale. Tuttavia, le attività connesse alla creazione di conoscenze economiche e tecnologiche hanno condotto altresì alla produzione di relazioni in ciascuno di questi settori, mettendo a disposizione delle PMI preziose informazioni commerciali. Finanziata nell'ambito della sezione "Innovazione-PMI" del Quinto programma quadro (5PQ), la rete "Partners for Life" era inizialmente costituita da partner provenienti da 18 paesi, ai quali si sono in seguito aggiunti 10 partner, che finanziano anch'essi la propria partecipazione. Tutti i 28 collaboratori hanno avuto precedenti esperienze lavorative con le PMI, fattore che, come spiega la coordinatrice del progetto, Sabine Herlitschka, dell'Ufficio austriaco per la cooperazione internazionale nel settore della ricerca e della tecnologia, è stato determinante per il successo del network: "Nessuno dei partner della rete si è sorpreso del fatto che, a causa dei loro numerosi impegni, le PMI debbano essere guidate passo passo in questo processo". La dott.ssa Herlitschka ritiene, infatti, che il successo di "Partners for Life" sia in gran parte dovuto al suo approccio "personalizzato". La rete ha contattato proattivamente oltre 90.000 PMI in Europa, concentrandosi in particolare sulla fornitura di informazioni chiare e pertinenti in merito ai programmi di ricerca comunitari, al fine di stimolare il loro interesse. Come ha spiegato la dott.ssa Herlitschka al Notiziario CORDIS: "Senza l'intervento di 'Partners for Life', la maggior parte delle PMI con le quali abbiamo lavorato non avrebbe presentato alcuna proposta. L'intera procedura, infatti, è resa molto più gestibile grazie all'attività della rete, la quale contatta inizialmente le aziende, identifica le opportunità pertinenti offerte dai programmi quadro dell'UE e assiste le imprese lungo tutto l'iter di presentazione delle proposte". Oltre ad aumentare il numero delle proposte avanzate dalle PMI, la rete ha cercato anche di migliorarne il livello qualitativo. Sebbene attualmente non siano disponibili dati complessivi sull'esito delle proposte presentate, le prime stime indicano che in una determinata regione il tasso di accettazione potrebbe essere pari addirittura al 35 per cento, rispetto ad una media regionale del 19 per cento. Secondo la dott.ssa Herlitschka, uno dei motivi alla base di tale successo è rappresentato dal fatto che per entrare a far parte del consorzio "Partners for Life", ciascun partner deve creare una rete di esperti all'interno del proprio paese, la quale potrà contribuire al lavoro del progetto globale. Fra gli "esperti" possono figurare punti di contatto nazionali, organizzazioni di PMI, nonché operatori industriali e ricercatori provenienti da ciascuno dei tre settori delle scienze biologiche. Le attività della rete si sono concluse a maggio, ma la dott.ssa Herlitschka, insieme ad altri membri di "Partners for Life", intende portare avanti il proprio lavoro durante e dopo il Sesto programma quadro. Proseguendo su un filone analogo, attualmente si sta elaborando un progetto di follow up articolato in due parti, che prevede un sostegno alle PMI attive nell'industria alimentare ed una maggiore attenzione nei confronti delle "valli biologiche" e degli incubatori d'impresa.

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