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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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Secondo una relazione dell'UEB, le imprese europee non riescono a valorizzare le informazioni brevettuali

Secondo una nuova relazione dell'Ufficio europeo dei brevetti (UEB), quasi tutte le imprese europee non riescono ad apprezzare il valore delle informazioni brevettuali e, pertanto, trascurano un'importante fonte di conoscenze professionali e di innovazione. L'UEB ha commissio...

Secondo una nuova relazione dell'Ufficio europeo dei brevetti (UEB), quasi tutte le imprese europee non riescono ad apprezzare il valore delle informazioni brevettuali e, pertanto, trascurano un'importante fonte di conoscenze professionali e di innovazione. L'UEB ha commissionato lo studio di 1.904 imprese, 443 avvocati specialisti in brevetti e 29 università di 30 paesi europei, allo scopo di acquisire una migliore conoscenza degli utenti effettivi e potenziali delle informazioni brevettuali. L'organizzazione spera di impiegare i risultati per sviluppare una nuova generazione di servizi informativi sui brevetti, che siano caratterizzati dalla semplicità d'uso. Si stima che tutte le conoscenze tecniche applicate, attualmente esistenti, siano contenute fino all'80 per cento nei documenti dei brevetti, e che non possano essere reperite in altre fonti. L'UEB descrive le informazioni brevettuali disponibili sotto forma di banche dati, CD e DVD "come una miniera di informazioni tecniche e conoscenze professionali senza precedenti". Tuttavia, la relazione rileva che "[Q]uasi tutti le aziende, e in particolare le PMI [piccole e medie imprese], non sanno quali benefici possano trarre dalle informazioni brevettuali". Questo risultato emerge nonostante la maggior parte delle aziende coinvolte nello studio abbiano espresso il desiderio di acquisire maggiori informazioni sull'innovazione e sui mercati, ai quali hanno attualmente accesso. Secondo la relazione, la situazione è tutt'altro che omogenea all'interno dell'Europa: "In generale, sembra che l'accesso alle informazioni brevettuali sia migliore nell'Europa settentrionale e occidentale piuttosto che nell'Europa orientale e meridionale". Tuttavia spiccano eccezioni come le imprese della Repubblica Ceca, dell'Ungheria, della Slovenia e della Slovacchia che beneficiano di livelli di accesso relativamente elevati, mentre in Svezia e nel Liechtenstein l'accesso è decisamente scarso. Il profilo tipico dell'impresa più idonea a valorizzare le informazioni brevettuali è quello di un'organizzazione di grandi dimensioni, concentrata sull'innovazione, con dipartimenti distinti per trattare le questioni legate ai brevetti e alla proprietà intellettuale (PI). Secondo il documento, tali imprese sono situate quasi sempre in paesi come la Germania, i Paesi Bassi, la Finlandia, la Francia, il Regno Unito, la Svizzera, il Belgio, l'Austria e la Danimarca. I fornitori di informazioni brevettuali come l'UEB dovranno affrontare una sfida fondamentale, che consiste nel mettere a disposizione prodotti di facile uso. Secondo lo studio molte imprese, e in particolare le PMI, non sono spinte a valorizzare i dati dei brevetti perché li trovano inaccessibili, difficili da utilizzare e costosi. Molti intervistati hanno espresso la necessità di un servizio di assistenza per accedere alle informazioni brevettuali, un ruolo che secondo l'UEB potrebbe essere assolto al meglio dagli Uffici brevetti nazionali. Infine, mentre quasi tutti hanno citato Internet come strumento preferito per accedere alle informazioni brevettuali, la relazione osserva che le imprese si avvalgono maggiormente di conferenze, organizzazioni professionali e fornitori commerciali nei paesi che dispongono di infrastrutture più avanzate per l'innovazione. Pertanto si consiglia ai fornitori di informazioni di non investire tutto l'impegno in Internet, ma di diversificare l'attività su vari canali di fornitura.