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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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La Royal Society chiede una revisione del sistema di finanziamento della ricerca nelle università britanniche

La Royal Society, l'accademia nazionale delle scienze nel Regno Unito, ha chiesto una radicale riorganizzazione del sistema di concessione dei finanziamenti pubblici ai ricercatori e agli istituti di ricerca. Il Regno Unito utilizza attualmente un duplice sistema di sostegno:...

La Royal Society, l'accademia nazionale delle scienze nel Regno Unito, ha chiesto una radicale riorganizzazione del sistema di concessione dei finanziamenti pubblici ai ricercatori e agli istituti di ricerca. Il Regno Unito utilizza attualmente un duplice sistema di sostegno: da un lato, i singoli ricercatori concorrono per ottenere i finanziamenti dei loro progetti da parte dei consigli delle ricerche, dall'altro, le infrastrutture e i costi indiretti vengono sovvenzionati mediante i fondi stanziati dal consiglio per il finanziamento dell'istruzione superiore. "L'attuale sistema finanziario si basa su due meccanismi certo diversi, ma entrambi sicuramente gravosi, per raggiungere un unico obiettivo finale: garantire che i finanziamenti diretti e infrastrutturali finiscano nelle mani migliori", ha affermato il presidente della Royal Society, Lord May di Oxford, in occasione della presentazione del documento politico. "È giunto il momento di smetterla di operare minime variazioni nelle rotte di queste due navi che, sebbene siano completamente diverse, viaggiano nella stessa direzione". Pur non proponendo un sistema sostitutivo, il documento suggerisce che la soluzione consisterà probabilmente in un trasferimento di fondi fra i dipartimenti o le agenzie governative. La Royal Society cita alcune relazioni che analizzano vari aspetti del sistema finanziario - ciascuna delle quali mette in luce delle inadeguatezze - e chiede di passare da un approccio di revisione di alcune sezioni del sistema, ad una valutazione più olistica dell'intera struttura finanziaria, ormai obsoleta. "Circa cinquant'anni fa [...] quando il numero di università nel Regno Unito era pressappoco un quarto di quello attuale e il numero di ricercatori era, in proporzione, ancora più basso, la flessibilità di questo sistema funzionava abbastanza bene: quasi tutti i ricercatori potevano disporre di 'un laboratorio ben equipaggiato' e promuovere su base concorrenziale i propri progetti per ottenere i finanziamenti disponibili", recita il documento che giustifica così l'introduzione del sistema. Oggi, tuttavia, appare "irrealistico fornire a ciascun aspirante ricercatore l'equivalente odierno del laboratorio bene equipaggiato di una volta", ha aggiunto la Royal Society.

Paesi

Regno Unito