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Il Quadro di valutazione dell'innovazione delude le speranze in un miglioramento rapido delle prestazioni dell'UE

Il divario di innovazione fra l'UE e gli Stati Uniti non sarà risolto prima del 2010, se si continuerà a procedere ai ritmi attuali. È quanto emerge dai nuovi dati contenuti nel Quadro di valutazione dell'innovazione in Europa per il 2003 della Commissione europea. Il Quadro ...

Il divario di innovazione fra l'UE e gli Stati Uniti non sarà risolto prima del 2010, se si continuerà a procedere ai ritmi attuali. È quanto emerge dai nuovi dati contenuti nel Quadro di valutazione dell'innovazione in Europa per il 2003 della Commissione europea. Il Quadro di valutazione, pubblicato il 27 novembre dalla DG Imprese della Commissione, è uno strumento di analisi comparativa che fa parte della strategia tesa a fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010. Sebbene il Quadro di valutazione per il 2002 recasse un messaggio moderatamente ottimista, secondo il quale "l'UE potrebbe recuperare terreno nei confronti dei suoi concorrenti", la relazione di quest'anno offre uno scenario meno favorevole. I dati comparativi chiave rivelano che l'Europa sta compiendo progressi soltanto in tre degli 11 settori prescelti come indicatori delle prestazioni di Stati Uniti ed UE in materia d'innovazione. Per quanto riguarda i brevetti, ad esempio, gli Stati Uniti stanno presentando in Europa più richieste degli stessi europei, mentre il livello di brevetti europei high-tech negli Stati Uniti è considerato "estremamente basso". Anche se la futura creazione di un brevetto europeo migliorerà questa situazione, la relazione sostiene che ciò potrebbe non essere sufficiente per superare questa condizione di debolezza che sta alla base del sistema dei brevetti in numerosi Stati membri. Nel commentare la questione, Erkki Liikanen, commissario per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dichiarato: "Tale debolezza potrebbe giustificare uno sforzo concertato da parte dell'UE per sostenere gli inventori europei che intendono brevettare le loro invenzioni in Europa e soprattutto negli Stati Uniti". Secondo una nota più incoraggiante, l'Europa ha dimezzato il divario UE/USA nell'ambito della spesa per le TIC, sin dal 1996, ed ha incrementato altresì la sua quota di produzione a "valore aggiunto" nei settori high-tech. Nonostante sia emerso, sin dal 2001, un nuovo e crescente divario rispetto agli Stati Uniti nel settore dei finanziamenti pubblici alla ricerca e sviluppo (R&S), gli investimenti delle imprese private europee nella R&S mostrano alcuni segnali di ripresa. L'UE mantiene un vantaggio sugli Stati Uniti riguardo al numero di laureati in materie scientifiche e tecnologiche, anche se questa superiorità potrebbe essere minacciata a breve, secondo la relazione. Sebbene l'Europa nel complesso sia in ritardo rispetto agli Stati Uniti, i paesi europei all'avanguardia occupano attualmente posizioni di vantaggio nei confronti degli USA e del Giappone per sette indicatori chiave dell'innovazione. I risultati della Svezia prevalgono su quelli di Stati Uniti e Giappone, mentre la Finlandia, dal canto suo, supera gli USA ed è pressoché alla pari con il Giappone. Le regioni più innovative d'Europa sono risultate la Svezia, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Germania. Gli Stati membri meridionali quali Grecia, Portogallo e Spagna continuano a recuperare terreno nei confronti del resto d'Europa. Lo stesso vale per i paesi in fase di adesione, visto che Repubblica Ceca, Ungheria e Slovenia si trovano al momento in posizione avanzata rispetto ad alcuni degli attuali 15 dell'UE. Sebbene la maggior parte dei paesi in fase di adesione mostri risultati di crescita superiori alla media comunitaria, un'ampia percentuale di tale crescita è dovuta al fatto che essi stanno partendo da posizioni estremamente arretrate. La relazione suggerisce, quindi, che le tendenze positive emerse nei paesi in fase di adesione non dureranno ancora a lungo.