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Le 'super regioni' rafforzano la competitività dell'Europa, lo afferma un rapporto

Le regioni europee più competitive, le 'super regioni' come Helsinki, Amburgo e Bruxelles, si vanno sempre più affermando come le forze motrici dei risultati economici complessivi dell'Europa, secondo l'ECI 2004 (European Competitiveness Index). L'ECI è descritto dai suoi aut...

Le regioni europee più competitive, le 'super regioni' come Helsinki, Amburgo e Bruxelles, si vanno sempre più affermando come le forze motrici dei risultati economici complessivi dell'Europa, secondo l'ECI 2004 (European Competitiveness Index). L'ECI è descritto dai suoi autori, Robert Huggins Associates, come il primo indice regionale e nazionale della competitività in Europa. L'indice contiene indicatori relativi ai risultati economici, la creatività e l'economia della conoscenza, l'infrastruttura e l'accessibilità di tutti gli attuali Stati membri, oltre a Norvegia e Svizzera. In termini di risultati regionali, l'ECI ha scoperto che '[e]siste un importante divario di competitività tra le regioni migliori e peggiori in assoluto quanto ai risultati, e tale divario continuerà a crescere a meno che al livello dell'UE non venga adottato un approccio più coesivo allo sviluppo regionale'. Secondo l'ECI, le regioni che si comportano meglio sono Uusimaa (Finlandia), Stoccolma (Svezia), Bruxelles (Belgio), Ile de France (Francia) e Amburgo (Germania). Le regioni peggio classificate sono Grecia centrale, Sud della Spagna, Grecia settentrionale e Spagna centrale. Il Dr Robert Huggins, direttore esecutivo della Robert Huggins Associates, ha dato alle regioni in testa alla classifica del campionato della competitività il titolo di 'super regioni', ed ha dichiarato: 'La competitività in Europa è sempre più guidata da un certo numero di super regioni [...]. Queste campionesse si vanno staccando dal plotone, e non è una coincidenza che siano anche le forze motrici della creazione e utilizzazione della conoscenza in Europa'. Il Dr Huggins avverte che la mancanza di capacità nei principali motori dello sviluppo economico in seno alle regioni meno competitive in Europa, come la disponibilità di conoscenza e investimenti, suggerisce che queste continueranno a fare da fanalino di coda, ed aggiunge: 'Molte saranno indubbiamente ben presto sorpassate da alcune delle regioni più competitivamente ambiziose dei nuovi Stati membri'. Inoltre, i deludenti progressi conseguiti fino ad ora nel raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona 'inducono fortemente a credere che vi siano problemi - specie nelle regioni che ricevono i Fondi strutturali dell'UE - nella creazione di politiche ed iniziative effettivamente in grado di aiutare a costruire un ambiente basato sulla conoscenza e sull'innovazione'. In un messaggio rivolto ai leader dell'UE in previsione del Vertice europeo di primavera, il Dr Huggins dichiara: '[D]obbiamo riconoscere meglio in che modo il sapere viene creato e commercializzato per poter migliorare il vantaggio competitivo dell'UE. In particolare, i decisori politici di tutta l'Unione debbono stare attenti a non imitare semplicemente il modello nordamericano di sviluppo economico, che pare colpito da un'insana fissazione per le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, le famose TIC, e la costruzione di un settore biotecnologico'.

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