La Commissione respinge le critiche dei Verdi, che qualificano di 'non democratiche' le autorizzazioni per gli OGM
La Commissione ha respinto le preoccupazioni espresse dal gruppo Verdi/EFA del Parlamento europeo, secondo cui il processo di autorizzazione dell'UE per gli organismi geneticamente modificati (OGM) è 'incompatibile con gli ideali democratici che l'Unione cerca di promuovere'. Nel quadro del sistema vigente, noto come procedura di comitato, se il Consiglio non riesce a raggiungere a maggioranza qualificata la decisione di approvare o respingere una richiesta di autorizzazione per OGM entro 3 mesi, la responsabilità della decisione passa alla Commissione. Come nei più recenti casi di autorizzazione relativi a due diverse varietà di granturco GM, la decisione della Commissione poggia fortemente sulle valutazioni scientifiche condotte dall'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). In entrambi questi casi l'EFSA aveva concluso che le varietà di granturco GM erano altrettanto sicure del granoturco tradizionale, e la Commissione aveva debitamente approvato le autorizzazioni. Secondo il gruppo Verdi/EFA, il quarto maggiore raggruppamento politico del recentemente eletto Parlamento, solo nove dei 25 Stati membri dell'UE sono a favore della concessione di licenze per i nuovi OGM, mentre oltre il 70% dei cittadini europei sono contrari agli alimenti GM. Nelle lettere inviate al nuovo Presidente della Commissione José Barroso e al Presidente del Parlamento europeo Josep Borrell, i Verdi affermano che: '[l]a Commissione ha tolto la moratoria dell'Europa sugli OGM ed ha, fino ad ora, approvato ciascuna nuova richiesta di commercializzazione degli OGM nell'UE che ha ricevuto'. 'Il fatto che la Commissione possa prendere tali decisioni in assenza dell'accordo del Consiglio e senza l'appoggio del Parlamento è incompatibile con gli ideali democratici promossi dall'Unione', proseguono le lettere. Tuttavia un portavoce del commissario per la Salute e la tutela dei consumatori David Byrne ha respinto l'argomentazione della non democraticità della procedura di comitato, ed ha dichiarato al Notiziario CORDIS: 'Non è la prima volta che viene avanzato questo argomento, ed è semplicemente pretestuoso. Il processo legislativo usato è stabilito nel trattato ed è stato adottato dal Parlamento e dal Consiglio nella piena consapevolezza delle sue conseguenze'. Nella loro lettera a Barroso, i Verdi lo 'implorano fortemente' di rivedere le procedure di comitato per renderle più democratiche, includendovi un ruolo politico significativo per il Parlamento europeo. Ma il portavoce di Byrne ha dichiarato: 'Non è possibile che ogni decisione tecnica subisca una procedura di codecisione della durata di due anni. Il processo decisionale si incepperebbe fino ad arrestarsi'.