Diminuisce in Francia l'opposizione agli OGM
Dopo la distruzione, il 14 agosto, di due campi di mais geneticamente modificato a opera di varie centinaia di protestanti - autoproclamatisi 'mietitori volontari' - capitanati dall'attivista antiglobalizzazione José Bové, da alcuni segni sembrerebbe che il governo francese e il pubblico in generale stiano ammorbidendo l'opposizione ai test sul terreno con raccolti GM (geneticamente modificati). La Francia, dove gli attivisti anti-OGM distruggono con metodica regolarità i raccolti sperimentali, è divenuto il principale campo di battaglia europeo per quel che riguarda gli alimenti transgenici. Ma dopo gli scontri tra un nuovo gruppo - autonominatosi 'agricoltori e ricercatori volontari a favore dei test OGM' - e i sostenitori di Bové, e dopo la recente pubblicazione da parte dell'AFSSA (Agence Française de Sécurité Sanitaire des Aliments, l'organismo francese per la sicurezza sanitaria e alimentare) di un rapporto secondo cui alcuni OGM potrebbero avere effetti benefici per la salute, la pubblica opinione sembra cominciare a convincersi che il fenomeno non può più essere fermato. Anche l'industria francese dei viticoltori, di orientamento nettamente conservatore, ha annunciato la propria intenzione di esaminare senza riserve mentali i possibili benefici degli OGM. 'La continua distruzione dei raccolti gioca a favore dei concorrenti della Francia', ha detto Pierre Pagesse, coltivatore e direttore operativo dell'azienda biotecnologica francese Biogemma. 'A questo ritmo gli agricoltori europei resteranno indietro. Per arrivare a un'agricoltura sostenibile bisogna prima di tutto sostenere l'agricoltura'. Hervé Gaymard - ministro per l'Agricoltura, l'alimentazione, la pesca e gli affari agricoli - e François d'Aubert - viceministro per la Ricerca - hanno duramente condannato gli attacchi con una dichiarazione comune in cui si dice che 'la ricerca biotecnologica offre grandi possibilità per la salute, l'alimentazione umana e l'ambiente'. 'Queste distruzioni', hanno aggiunto, 'vanificano anni di ricerca di centinaia di ricercatori e agricoltori. Vogliamo ricordare a voi tutti che gli esperimenti condotti in Francia con coltivazioni genetiche sono rigorosamente controllati. L'autorizzazione per ciascun esperimento sul terreno viene sottoposta a norme assai severe, definite in un contesto europeo. Riconfermiamo il nostro pieno appoggio ai ricercatori, progettisti e agricoltori vittime delle distruzioni, e reiteriamo il nostro impegno per una libera scelta dei consumatori'. 'Difendere la ricerca sugli OGM significa dare agli agricoltori francesi e europei la possibilità di non dover dipendere da altre aree geografiche, che in caso contrario ci venderanno brevetti e ci invaderanno con la loro produzione', ha aggiunto Jean-Michel Lemetayer, presidente della FNSEA (la federazione nazionale francese dei sindacati agricoli). Il rapporto dell'AFSSA, pubblicato alla fine di luglio, indica i benefici dei raccolti transgenici e sottolinea che i raccolti GM resistenti ai pesticidi (come il mais e il cotone BT) riducono l'uso di pesticidi ed evitano la contaminazione delle muffe, con gran giovamento per l'ambiente e gli agricoltori. Gli autori si mostrano però meno sicuri sui pretesi vantaggi per la salute dei raccolti resistenti ai pesticidi, per i quali spesso tutto si limita alla sostituzione di un pesticida con un altro, ma affermano comunque che nessun problema - in termini di reazione allergica o di tossicità - è mai stato attribuito ai raccolti GM. 'Senza arrivare a generalizzazioni affrettate, sembra che la manipolazione genetica abbia effetti positivi in due aree', afferma l'AFSSA. 'L'introduzione in Nordamerica e in Oriente di varietà di piante che resistono agl'insetti ha permesso una sensibile riduzione nell'uso di prodotti fitosanitari, ad esempio gl'insetticidi', indica il rapporto. I raccolti transgenici producono inoltre una minore quantità di micotossine, sostanze dannose prodotte da differenti tipi di muffe che crescono sui raccolti a certe temperature e livelli di umidità. Oltre a rappresentare una minaccia per la salute, le micotossine distruggono sino al 25% del raccolto mondiale, secondo i dati della FAO (l'organismo delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura). L'AFSSA ha segnalato che la minore contaminazione da micotossina del mais transgenico ha permesso di constatare una maggiore crescita dei suini e del pollame che se ne è nutrito. L'agenzia francese per l'alimentazione ha però anche constatato che alcuni nuovi erbicidi si sciolgono nell'acqua con maggior rapidità di altri, il che li rende una maggior minaccia per l'ambiente, anche se non si tratta di sostanze volatili e se non si sciolgono facilmente nel tessuto adiposo umano. La Commissione europea, che a maggio ha autorizzato la piantagione del granturco dolce geneticamente modificato prodotto dalla Syngenta, dovrà decidere a novembre se autorizzare o meno la vendita nell'UE del mais transgenico NK 603 prodotto dalla Monsanto.
Paesi
Francia