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Il rapporto delle NU sugli obiettivi del Millennium Development mettono in guardia dal pericolo d'ignorare la scienza

Dopo aver esaminato la bozza di rapporto della task force su scienza, tecnologia e innovazione del progetto Millennium Development delle Nazioni Unite, i membri della Royal Society, l'accademia britannica delle scienze, hanno dichiarato il 6 gennaio che gli sforzi per alleviar...

Dopo aver esaminato la bozza di rapporto della task force su scienza, tecnologia e innovazione del progetto Millennium Development delle Nazioni Unite, i membri della Royal Society, l'accademia britannica delle scienze, hanno dichiarato il 6 gennaio che gli sforzi per alleviare la povertà nei paesi in via di sviluppo saranno inutili se non si terrà conto della scienza. Il rapporto globale sui progressi verso gli obiettivi del Millennium Development, fissati nel vertice delle Nazioni Unite del 2000, e i rapporti delle dieci task force che si sono concentrate sulle aree tematiche e settoriali legate a tali obiettivi, sono stati presentati al segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, il 17 gennaio. Dettagli sulla sezione scienza e tecnologia sono stati divulgati a Londra da Calestous Juma, professore della Practice of International Development dell'università di Harvard (USA) e coordinatore della task force su scienza, tecnologia e innovazione. 'La capacità di un paese di risolvere i problemi e di avviare e sostenere la crescita economica dipende almeno in parte dalle sue basi scientifiche, tecnologiche e innovative', ha dichiarato Juma, che, riferendosi alle devastazioni provocate nell'Oceano Indiano dai recenti tsunami, ha ricordato che investendo a tempo nelle tecnologie esistenti (e in particolare nei sistemi di allarme rapido) si sarebbe potuto ridurre la portata del disastro. '[L]e somme necessarie per creare un sistema di allarme rapido sembrano oggi pateticamente piccole se confrontate con i costi del disastro in termini di decine di migliaia di vite perse e di miliardi di dollari di danni subiti', ha ricordato. Juma ha inoltre invitato i governi e le organizzazioni internazionali a nominare consulenti scientifici. 'È inammissibile che gli otto obiettivi vengano raggiunti entro il 2015 e che si ottengano significativi progressi nei settori sanitario e ambientale senza una mirata politica scientifica, tecnologica e dell'innovazione', ha ricordato, invitando poi le Nazioni Unite a 'dare il buon esempio' e a nominare un consulente scientifico alle dirette dipendenze del segretario generale. Il professore ha anche indicato i campi scientifici che la sua task force considera 'piattaforme tecnologiche' con 'profonde implicazioni nella trasformazione economica a lungo termine'. TIC (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), biotecnologie, nanotecnologie, e nuovi materiali sono le aree fondamentali che possono servire per migliorare la qualità della vita, afferma il rapporto. Rispondendo ai commenti di Juma, il professor Julia Higgins, vicepresidente e segretario estero della Royal Society, ha sollecitato il Regno Unito e gli altri paesi industrializzati ad agire. Il Regno Unito assicura attualmente la presidenza del G8, il gruppo dei sette paesi più industrializzati più la Russia, ed ha quindi l'opportunità di sottolineare il ruolo cruciale della scienza nel risolvere i problemi della nazioni povere, ha detto Higgins. Higgins ha anche lamentato che il discorso tenuto quello stesso giorno dal cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown su come alleviare la povertà in Africa non parlasse di scienza e tecnologia. 'Ci auguriamo che il primo ministro, il cancelliere e gli altri ministri studino con la massima attenzione gl'importanti messaggi dell'imminente rapporto dell'ONU', ha concluso Higgins.

Paesi

Regno Unito

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