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Contenuto archiviato il 2023-02-27

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La Commissione ottimista sul CER, afferma un funzionario

Sebbene dal consiglio Competitività di novembre non sia scaturito alcun impegno di finanziamento, la Commissione resta fiduciosa quanto alla creazione di un Consiglio europeo della ricerca (CER). È quanto dichiara Anastasia Andrikopoulou della direzione B della DG Ricerca dell...

Sebbene dal consiglio Competitività di novembre non sia scaturito alcun impegno di finanziamento, la Commissione resta fiduciosa quanto alla creazione di un Consiglio europeo della ricerca (CER). È quanto dichiara Anastasia Andrikopoulou della direzione B della DG Ricerca della CE, Strutturare lo spazio europeo della ricerca. Parlando nel corso di una sessione sul futuro della ricerca di base, la sig.ra Andrikopoulou ha spiegato che i decisori a tutti i livelli sono ben consapevoli del fatto che la ricerca di base ha un impatto cospicuo sui risultati economici e che, per rafforzare l'eccellenza, occorre un nuovo meccanismo di finanziamento al livello europeo. 'La voce della scienza si fa sentire sempre più, e la Commissione spera di poter convincere il Consiglio e gli Stati membri a predisporre i mezzi necessari per realizzarlo', ha detto la Andrikopoulou. Il problema principale, ha ammesso, è che il dibattito sulle prospettive finanziarie durerà più a lungo di quello sul Settimo programma quadro (7PQ), e questo significa che gli Stati membri sono poco inclini ad impegnarsi per la ricerca fin tanto che non sapranno cosa accadrà negli altri settori. Un secondo problema, ha aggiunto la Andrikopoulou, è che alcuni Stati membri ritengono di avere bisogno di ricerca collaborativa per riuscire, e sono quindi riluttanti ad accettare di finanziare team individuali. Infine, ha concluso la Andrikopoulou, non va dimenticato il problema tecnico, sempre presente, della sperequazione tra richieste e fondi disponibili. 'Se cominciamo a finanziare le persone, arriveranno tonnellate di richieste, che aggraveranno sempre più il problema', ha spiegato. 'Se la Commissione convince il Consiglio a fare della ricerca uno dei grandi obiettivi dell'UE, questo permetterà di raddoppiare il bilancio per la ricerca, che a sua volta porterà ad un migliore equilibrio tra le attività attuali e le nuove, la ricerca di base e quella applicata, e le risorse umane e le infrastrutture', ha commentato la Andrikopoulou. 'Inoltre', ha aggiunto, 'siamo perfettamente consapevoli del fatto che dobbiamo migliorare il contesto amministrativo'. Tornando all'argomento della struttura del futuro CER, la Andrikopoulou ha spiegato che le opzioni sono tre: agenzia esecutiva, agenzia UE tradizionale oppure struttura d'altro tipo. 'La Commissione preferisce la prima opzione, in quanto presenta il vantaggio d'essere già stata ideate e realizzata', ha detto la Andrikopoulou. 'Il problema della seconda opzione è l'aspetto internazionale. La Commissione teme che l'aspetto comunitario venga meno se i paesi entrano in lotta per assicurarsi la loro quota di finanziamento', ha aggiunto. Poiché la struttura è tuttora in discussione non sono state avanzate date, sebbene, come ha avvertito la Andrikopoulou, 'il fatto che si tratti di legislazione dovrebbe far pensare che richiederà parecchio tempo'. Per questo motivo la Commissione ha deciso di creare il nucleo del consiglio scientifico senza aspettare la decisione sulla struttura, ha spiegato la Andrikopoulou. 'Il commissario Potocnik ha promesso una proposta della Commissione sul 7PQ per aprile. Per allora, fortunatamente, sarà stato attuato un consiglio scientifico'. Questo consiglio scientifico, i cui membri saranno scelti dagli scienziati stessi, avrà un valore incalcolabile per consigliare la Commissione sul CER, ha detto la Andrikopoulou.