La Finlandia accoglie con favore le proposte di ricerca della Commissione, ma ad alcune condizioni
La Finlandia ha adottato la sua posizione sul Settimo programma quadro (7PQ) di ricerca, manifestando però preoccupazione quanto alla gestione dei progetti di ricerca a proponendo un nuovo programma per la formazione dei ricercatori. La Finlandia ha accolto la maggior parte delle proposte contenute nella comunicazione della Commissione del 4 giugno 2004, 'La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa: Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell'Unione', e ha insistito su una politica di continuità. Ma un certo numero di prassi esistenti e di nuove proposte hanno destato la preoccupazione del governo finlandese. 'Il punto di forza e l'elemento di base dei programmi quadro di ricerca dell'UE è stata, e deve continuare ad essere, la cooperazione multilaterale, ossia i progetti congiunti tra vari paesi e attori. Pertanto vanno mantenute le formule, sperimentate e testate, di progetti di questo tipo, e i relativi stanziamenti devono essere aumentati', si legge nel documento, che aggiunge che ai difetti si dovrà 'porre rimedio in linea con le raccomandazioni espresse dal rapporto di valutazione Marimon'. La principale preoccupazione del governo finlandese riguarda l'esternalizzazione della gestione dei progetti. 'Come principio, la Finlandia ha un atteggiamento di critica nei confronti dell'esternalizzazione delle funzioni di gestione, in quanto è una prassi che spesso comporta dei rischi', afferma il documento di posizione. Mentre il ricorso a fonti esterne può, in determinate occasioni, essere giustificato come mezzo per migliorare il rapporto costo/efficienza, il suo uso sistematico rischia di indebolire le condizioni di utilizzo sociale e industriale dei risultati della ricerca, ritiene la Finlandia. Il documento stipula pertanto che il ricorso a fonti esterne potrà essere attuato solo quando sia stata concordata da tutte le parti una chiara divisione delle responsabilità. Nell'insieme, tuttavia, la 'principale responsabilità dell'implementazione della politica di ricerca dell'UE continuerà ad incombere alla Commissione', afferma la Finlandia. Affidare ai consorzi la gestione al livello di progetto durante il 6PQ 'non ha soddisfatto tutte le aspettative', obietta il documento. La Finlandia è favorevole al raddoppio del bilancio di ricerca dell'UE, purché queste nuove risorse non siano adoperate per soppiantare il finanziamento nazionale della ricerca. 'Il finanziamento comunitario deve avere un chiaro valore aggiunto, ossia esercitare un impatto sulla crescita e fungere da leva finanziaria, rispetto alle misure nazionali', specifica il documento. Preoccupata che il programma Marie Curie che sostiene la formazione e la mobilità dei ricercatori 'sia troppo frammentato in troppi programmi separati di borse di studio, nel tentativo di soddisfare troppe esigenze diverse', la Finlandia propone la creazione di programmi di formazione europei per la ricerca. 'Un ambiente idoneo per un programma di formazione alla ricerca potrebbe essere per esempio un consorzio composto da alcune istituzioni (facoltà universitarie o istituti di ricerca o società), oppure, in alternativa, il programma potrebbe essere costruito attorno ad una importante infrastruttura di ricerca o un centro di eccellenza', ipotizza il documento. Il finanziamento sarebbe accantonato per i ricercatori dei paesi terzi, inclusi quelli in via di sviluppo. Riguardo al proposto Spazio europeo della ricerca (SER) per il finanziamento della ricerca di base, ancora una volta la Finlandia manifesta il suo appoggio, pur se a qualche condizione. Il documento accoglie l'iniziativa come azione necessaria per migliorare la competitività e il fascino dell'economia e della ricerca dell'Europa, ma sottolinea che la natura paneuropea dei suoi progetti dovrà essere conservata. Il SER non dovrà andare a colmare i divari nazionali di finanziamento, e quindi la Finlandia 'non considera appropriato il finanziamento al livello dell'UE di piccoli progetti individuali, ma ritiene che esso dovrà essere stanziato per quei progetti che sono troppo grandi, troppo complessi o troppo rischiosi per essere finanziati da un paese da solo'. Dovranno anche essere evitati gli strumenti di gestione complessi, come quelli usati nel 6PQ, aggiunge il documento. Le piattaforme tecnologiche hanno avuto l'approvazione della Finlandia, ma il documento di posizione chiarisce che esse dovranno interagire con i programmi nazionali di tecnologia e di ricerca, forse tramite il programma ERA-NET. In questo modo, afferma la Finlandia, si garantirà che le piattaforme offrano un reale valore aggiunto europeo ed una massa critica ottimizzata. Il documento tuttavia giudica non realistico il presupposto della Commissione secondo cui il settore privato coprirà due terzi dei costi delle piattaforme tecnologiche, specie nel caso di piattaforme destinate a collaborare sul lungo termine ed a promuovere cambiamenti tecnologici. I grandi concorrenti dell'Europa, Stati Uniti e Giappone, concedono una quota ben più alta di finanziamento pubblico a progetti simili, obietta il documento. Paese di piccole dimensioni, la Finlandia è ben cosciente di dover collaborare per quanto riguarda le infrastrutture di ricerca. Sovente l'accesso dipende dalla collaborazione. Il paese pertanto riconosce il bisogno di finanziamento per accedere all'infrastruttura, networking e nuovi studi e progetti di sviluppo nel 7PQ. La messa in atto di tale programma non deve tuttavia essere affrettata: 'Il programma è importante ed ha un vasto raggio, e quindi non deve essere preparato in fretta e furia'. Ancora una volta la Finlandia è ansiosa di garantire che il finanziamento dell'UE non vada a sostituirsi a quello nazionale, e afferma che le grandi infrastrutture dovranno essere finanziate principalmente dai rispettivi governi nazionali. I finanziamenti comunitari, invece, andranno alle infrastrutture di 'importanza rilevante per l'Europa nel suo tutto'. L'inclusione della ricerca spaziale nel 7PQ è bene accolta dalla Finlandia, e il documento di posizione precisa il punto di vista del paese, secondo cui l'aumento del bilancio per questo campo di ricerca dovrà segnatamente superare l'aumento medio di bilancio per la ricerca nel suo insieme. La Finlandia sostiene anche le azioni di coordinamento, la ricerca in materia di sicurezza, le disposizioni per garantire la piena partecipazione delle piccole e medie imprese, il programma EURATOM e il finanziamento della ricerca sia sulla fissione che sulla fusione. Il paese nota anche che il nuovo orientamento del Centro comune di ricerca della Commissione è 'un passo nella giusta direzione'.
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