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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Il CCR cerca di ridurre la sperimentazione sugli animali

In vista dell'entrata in vigore della direttiva comunitaria volta ad abolire gli esperimenti scientifici sugli animali qualora esistano metodi di sperimentazione alternativi, il Centro europeo per la convalida di metodi alternativi (ECVAM), che fa capo al Centro comune di rice...

In vista dell'entrata in vigore della direttiva comunitaria volta ad abolire gli esperimenti scientifici sugli animali qualora esistano metodi di sperimentazione alternativi, il Centro europeo per la convalida di metodi alternativi (ECVAM), che fa capo al Centro comune di ricerca (CCR) di Ispra, in Italia, è impegnato nella convalida di metodi di prova alternativi a livello di Unione europea. Intervistata dal Notiziario CORDIS il 27 aprile, in occasione della mostra del CCR al Parlamento europeo, Raffaella Corvi, responsabile delle attività sulla cancerogenicità presso l'ECVAM, ha spiegato che, ultimamente, nel tentativo di sviluppare e convalidare metodi di sperimentazione all'avanguardia non condotti sugli animali, l'ECVAM ha realizzato notevoli conquiste che hanno portato a una netta riduzione della sperimentazione sugli animali. Nel 1991 la Commissione europea aveva istituito l'ECVAM per trovare alternative all'impiego degli animali a fini sperimentali o ad altri scopi scientifici, affermando che "si eviterà di eseguire un esperimento qualora per ottenere il risultato ricercato sia ragionevolmente e praticamente applicabile un altro metodo, scientificamente valido, che non implichi l'impiego di animali". Come si evince dalla sua dichiarazione d'intenti, l'ECVAM "coordina a livello europeo la valutazione indipendente della pertinenza e dell'affidabilità di esperimenti condotti a fini specifici, affinché si possano fabbricare, trasportare e utilizzare in maniera più economica e sicura sostanze chimiche e prodotti di vario genere, tra cui farmaci, vaccini, dispositivi medici, cosmetici, prodotti per usi domestici e prodotti agricoli, e al contempo sia possibile ridurre progressivamente l'attuale ricorso alle procedure di sperimentazione sugli animali". Nell'intervista rilasciata al Notiziario CORDIS, la dottoressa Corvi ha spiegato che uno dei grandi successi dell'ECVAM è stata la convalida di tre metodi di sperimentazione alternativi nell'ambito della fototossicità e della corrosione cutanea provocata da sostanze chimiche. Finora il materiale di prova veniva solitamente applicato sulla pelle rasata di conigli albini. Dopo un'esposizione al materiale di prova di una durata fino a 4 ore, si osservavano i conigli per individuare la presenza di eventuali segni di necrosi sulla loro pelle. Questo esperimento, che poteva protrarsi per 21 giorni, provocava dolore e sofferenza agli animali. Uno dei metodi recentemente convalidati, però, avvalendosi della ricostituzione della pelle umana, evita la necessità di ricorrere alla sperimentazione sugli animali e risparmia a questi ultimi molte sofferenze, ha affermato la dottoressa Corvi. "Ora che i metodi sono stati convalidati, nell'Unione europea è obbligatorio utilizzare alternative in vitro per eseguire esperimenti sulla corrosione cutanea e sulla fototossicità delle sostanze chimiche, che non potranno più essere provate sugli animali", ha spiegato Raffaella Corvi. Questo metodo di prova è stato accettato anche a livello internazionale dall'OCSE, il che gli conferisce addirittura maggiore valore e importanza. L'ECVAM tende a lavorare in stretta collaborazione con l'industria, ha aggiunto la dottoressa Corvi. "Solitamente è l'industria a elaborare metodi alternativi da sottoporre a controllo. Tuttavia, per eliminare del tutto la sperimentazione sugli animali a fini normativi, è necessario valutare la validità scientifica dell'esperimento, ed è qui che l'ECVAM svolge un ruolo fondamentale", ha affermato la dottoressa. "Esistono molti metodi alternativi, ma non tutti sono stati sviluppati a sufficienza o sono stati convalidati". I conigli vengono utilizzati anche per eseguire esperimenti sull'irritazione degli occhi e l'ECVAM sta effettuando la valutazione di sei importanti studi in quest'ambito. "La convalida di questi metodi viene eseguita analizzando il peso delle prove e alcuni organismi di regolamentazione hanno già accettato tale metodica. Tuttavia, il CCR intende proseguire le proprie attività in quest'ambito per fornire un valido metodo di prova armonizzato a livello internazionale", ha dichiarato la dottoressa Corvi al Notiziario CORDIS. Quanto all'area della ricerca, la cancerogenità, Raffaella Corvi ha spiegato che, attualmente, l'unico metodo accettato ha una durata di due anni e comporta l'impiego di un elevato numero di animali; inoltre, esso ha un costo di un milione di euro per l'analisi di una sola sostanza chimica. "Siamo dunque alla ricerca di alternative e una possibilità è data dal saggio di trasformazione cellulare in vitro a partire da colture di cellule esposte a sostanze chimiche", ha dichiarato la dottoressa. Secondo questo metodo, se la sostanza chimica utilizzata nell'esperimento non è cancerogena, la cellula cresce in monostrato; la crescita irregolare della cellula, invece, sta ad indicare che la sostanza chimica è potenzialmente cancerogena. Per valutare la validità di questo metodo, l'ECVAM sta attualmente confrontando i dati in vitro con quelli in vivo. Questo metodo di prova, per la cui convalida saranno necessari altri tre anni, porterà a una riduzione degli esperimenti sugli animali. "Anche se in questa delicatissima area della cancerogenicità continuerà a essere necessario eseguire esperimenti sugli animali, per noi è una vittoria riuscire a ridurre, seppure in minima misura, il numero degli animali utilizzati".

Paesi

Italia

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