L'UNICE fa presente che eventuali tagli al bilancio del 7PQ pregiudicherebbero il CER
L'UNICE, l'unione delle industrie dell'UE, ha fatto presente che un mancato raddoppio del bilancio comunitario per la ricerca presupporrebbe una rivalutazione delle proposte del Settimo programma quadro (7PQ), compromettendo verosimilmente iniziative quali il Consiglio europeo della ricerca (CER). Nelle osservazioni sulle proposte del 7PQ, l'UNICE appoggia pienamente la dotazione di bilancio della Commissione, e afferma di considerare i piani come un passo importante verso l'obiettivo di rendere il settore della ricerca e sviluppo un "elemento che contribuisce in modo responsabile" alla competitività europea. Tuttavia, il documento prosegue: "Siamo del tutto consapevoli che in fin dei conti l'ultima decisione al riguardo spetta ai ministri delle Finanze europei anziché ai responsabili di questioni relative alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione. Auspichiamo che gli interessi nazionali, nella loro limitatezza, non pregiudichino le proposte relative al bilancio per il programma quadro". In particolare, l'UNICE considera "riprovevole" l'eventualità che i finanziamenti stanziati per il rafforzamento della competitività europea (comprese le capacità di ricerca e di innovazione) subiscano una riduzione e la dotazione per l'agricoltura rimanga invece relativamente invariata. "Se la proposta di raddoppiare il bilancio non dovesse essere accolta, a nostro parere sarebbe necessario rivalutare le proposte del 7PQ attualmente sul tavolo, poiché alcune di queste, e in particolare quelle relative al CER, dipendono dallo stanziamento di nuovi fondi (e non dalla ridistribuzione dei fondi già stanziati)", prosegue il documento. Se anche dovesse essere approvato un bilancio sufficiente a consentire il lancio delle proposte del 7PQ nella loro forma attuale, l'UNICE osserva che il programma potrebbe avere esito positivo solamente se incentivasse il trasferimento della ricerca a prodotti e servizi commerciali. "L'obiettivo si può conseguire solo se si stabilisce una sinergia tra la ricerca "di frontiera" e quella "applicata". La promozione di tale sinergia deve diventare un obiettivo chiave del CER proposto", aggiunge il documento. Riassumendo la propria posizione, l'UNICE dichiara di nutrire molte speranze che la nuova proposta di programma quadro possa contrastare efficacemente il calo della partecipazione industriale constatato durante il 6PQ. L'organizzazione ricorda tuttavia di aver espresso speranze analoghe al momento della prima stesura dei piani del 6PQ, ma che la realtà si è dimostrata completamente diversa. "Data la mancanza di coerenza tra le proposte per il 6PQ e l'effettiva realizzazione del programma, auspichiamo che le nostre aspettative (e quelle altrui) nei confronti del 7PQ corrispondano alla realtà, a differenza di quanto accaduto con il 6PQ". Il documento conclude: "Le imprese europee ritengono che mentre le proposte per il 7PQ /PCI [programma quadro per la competitività e l'innovazione] costituiscono un importante passo avanti, nel lungo periodo ciò che conterà maggiormente [...] sarà il modo in cui verranno attuate. Le istituzioni europee e i governi degli Stati membri hanno la responsabilità di garantire che le decisioni prese e sottoscritte ai massimi livelli corrispondano a quanto verrà poi attuato ai livelli inferiori dell'attività".