Gruppo di scienziati sulle tracce delle eruzioni magnetiche dal Sole alla Terra
Un gruppo di ricercatori britannici e francesi ha utilizzato due satelliti artificiali per seguire le tracce di un'eruzione solare fino al suo arrivo sul pianeta Terra. Il gruppo, guidato dagli scienziati dello University College di Londra (UCL), si proponeva di scoprire le variazioni del campo magnetico di una "eiezione di massa coronale" (CME) nel tragitto fino alla Terra. A tale scopo hanno impiegato SOHO, ossia l'osservatorio solare ed eliosferico realizzato dall'Agenzia spaziale europea (ESA) e dalla NASA, nonché satelliti Cluster dell'ESA. "Si è molto discusso riguardo alla forma del campo magnetico e su come possa mutare durante il tragitto dal Sole alla Terra", ha dichiarato la dottoressa Louise Harra del Mullard Space Science Laboratory presso l'UCL. "Servendoci di satelliti complementari siamo stati in grado di vedere che il campo magnetico subisce minimi cambiamenti lungo il tragitto". Innescate da un'esplosione sulla superficie solare della potenza di diversi milioni di bombe nucleari, le CME sono getti di gas che potrebbero in teoria inghiottire la Terra. Sono causate dalla collisione di linee di campo magnetico di diversa polarità con moto elicoidale sulla superficie solare. La Terra è di norma protetta da un campo magnetico che forma la magnetosfera. Ma nel caso di collisione diretta con il campo magnetico delle CME si possono produrre tempeste geomagnetiche, che in casi estremi possono portare all'interruzione della corrente elettrica e a danni alle reti di telecomunicazione e ai satelliti. Per poter prevedere tempeste del genere, gli scienziati devono riuscire a individuare le eiezioni di massa coronale dirette verso la Terra nel momento in cui si staccano dalla superficie del Sole, e anche a comprenderne l'evoluzione. Nel gennaio 2004 il satellite SOHO ha registrato una CME, identificando poi l'origine dell'eiezione. Due giorni dopo, nel tragitto verso la Terra, il campo magnetico è passato in prossimità dei quattro satelliti che compongono la flotta Cluster dell'ESA, che ne hanno così potuto rilevare velocità e direzione. Misurazioni analoghe sono state compiute anche dal satellite ACE della NASA. "I satelliti SOHO e Cluster sono perfettamente adatti a lavorare in tandem", ha affermato la dottoressa Harra. "SOHO "vede" le esplosioni solari mentre Cluster le "sente". Il passo seguente", ha aggiunto, "consiste nel prevedere l'eruzione di tempeste sul Sole". SOHO orbita a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, posizione dalla quale è in grado di seguire costantemente il Sole. Fra le scoperte compiute finora grazie ad esso figurano complesse correnti di gas che scorrono sotto la superficie solare visibile e rapidi cambiamenti nell'andamento dei campi magnetici. I satelliti della flotta Cluster hanno attraversato per numerosi anni l'interno e l'esterno del campo magnetico terrestre. La loro missione consiste nel completare la più dettagliata indagine finora compiuta sulle possibili interazioni tra il Sole e la Terra.
Paesi
Francia, Regno Unito