Il Commissario Potocnik sostiene l'aumento dei finanziamenti a favore della ricerca EURATOM
Il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha affermato che è importante che i paesi europei collaborino nel settore della ricerca nucleare e ha chiesto di incrementare i finanziamenti a favore del programma EURATOM, come previsto nelle proposte della Commissione per il Settimo programma quadro (7PQ). Intervenendo ad una conferenza internazionale sul tema "Energia nucleare per una nuova Europa", che si è svolta il 5 settembre in Slovenia, suo paese natale, il Commissario ha dichiarato che per soddisfare la domanda europea di energia è necessario uno sforzo di ricerca globale incentrato su un'ampia gamma di tecnologie energetiche, compreso il nucleare. "L'energia nucleare fornisce quasi un terzo dell'elettricità in Europa ed è di gran lunga la fonte più significativa di [...] generazione di energia senza rilascio di carbonio disponibile al giorno d'oggi. Contribuisce in misura sostanziale a limitare l'emissione dei gas serra e rafforza la nostra indipendenza e sicurezza degli approvvigionamenti", ha affermato il Commissario Potocnik. Ha riconosciuto che l'energia nucleare suscita un acceso dibattito a livello pubblico e politico, in particolare per quanto riguarda il funzionamento regolare degli impianti nucleari e la gestione delle scorie radioattive, ma ha sottolineato che sono proprio questi i temi affrontati nel programma comunitario EURATOM insieme ad altre priorità, quali la ricerca in materia di energia di fusione. Nell'ambito del Sesto programma quadro EURATOM, "nell'arco di cinque anni sono stati spesi circa 200 milioni di euro per azioni "a compartecipazione finanziaria" nel campo della fissione e della protezione dalle radiazioni", ha dichiarato il Commissario Potocnik. Il modello della compartecipazione finanziaria garantisce che quasi mezzo miliardo di euro venga destinato alla ricerca all'avanguardia in settori cruciali quali la gestione delle scorie radioattive, la protezione dalle radiazioni e l'istruzione e la formazione, ha aggiunto. "Si tratta di settori che suscitano preoccupazione in numerosi Stati membri e rivestono un'enorme importanza politica per l'Unione europea nel suo insieme. È essenziale quindi che l'Europa collabori il più possibile per affrontare tali questioni", ha continuato il Commissario. La collaborazione è sempre stata una caratteristica determinante del programma EURATOM, ha sottolineato. Riunendo i principali operatori nel settore della ricerca e raggiungendo il consenso, l'Europa può affrontare con efficacia le proprie sfide condivise. "Per raccogliere tutte le sfide che ho or ora menzionato sono comunque necessari finanziamenti adeguati, e ritengo che questo requisito si rifletta perfettamente nella proposta della Commissione per il Settimo programma quadro EURATOM", ha dichiarato il Commissario Potocnik. "Eppure, vi sono segnali che l'importo del futuro bilancio comunitario dedicato alla ricerca potrebbe rimanere vicino a quello previsto nell'ultima proposta di compromesso di giugno, ovvero un importo simile a quello attuale. [...] È difficile credere che gli Stati membri compenserebbero una diminuzione nel bilancio europeo proposto per la ricerca aumentando la dotazione a livello nazionale. E anche se lo facessero, ciò non porterebbe ad un approccio più coordinato e unificato né all'auspicata creazione di uno Spazio europeo della ricerca". In conclusione, il Commissario Potocnik ha dichiarato: "Per finire, la decisione se utilizzare o meno l'energia nucleare - proprio come qualsiasi altra fonte energetica - è una decisione politica e sociale da prendere a livello nazionale. Tuttavia, dovrebbe essere una decisione basata sulla conoscenza e presa con cognizione di causa. La ricerca può e deve fornire questa conoscenza".