Resa nota nuova strategia sulle biblioteche digitali europee
Il 30 settembre la Commissione europea ha reso nota la propria strategia per mettere a disposizione su Internet il patrimonio scritto e audiovisivo dell'Europa. Le biblioteche digitali sono una delle tre iniziative faro previste dalla comunicazione presentata dal Commissario Viviane Reding "i2010 - Una società europea dell'informazione per la crescita e l'occupazione" e adottata dalla Commissione il 1° giugno 2005. Il Commissario responsabile della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione Viviane Reding ha spiegato: "Senza una memoria collettiva non siamo nulla e non possiamo realizzare nulla. Tale memoria definisce la nostra identità e noi la usiamo in continuazione per l'istruzione, il lavoro e il tempo libero. Dopo la stampa di Gutenberg, Internet rappresenta lo strumento più potente che abbiamo per archiviare e condividere informazioni, per cui utilizziamolo per rendere accessibile a tutti il materiale presente nelle biblioteche e negli archivi europei". Ján Figel', Commissario responsabile dell'Istruzione e della cultura, ha aggiunto: "La cooperazione a livello europeo è una necessità evidente in questo campo: si tratta di garantire alle generazioni future la conservazione del nostro patrimonio culturale comune e di assicurarne l'accesso". La comunicazione sottolinea ciò che la Commissione si attende da questa iniziativa e affronta in particolar modo le questioni della digitalizzazione, dell'accessibilità online e della conservazione digitale del patrimonio culturale. La creazione delle biblioteche digitali europee è stata chiesta all'inizio di quest'anno dai leader di Francia, Italia, Spagna, Germania, Polonia e Ungheria in una lettera indirizzata al Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e al Presidente del Consiglio europeo in carica in quel periodo, Jean-Claude Juncker. "Il patrimonio delle biblioteche europee è ineguagliabile per ricchezza e varietà", dichiaravano nella lettera i capi di Stato e di governo. "Ma se non viene digitalizzato e reso accessibile online, questo patrimonio domani potrebbe non riuscire a svolgere il suo ruolo determinante nella futura geografia della conoscenza". Tale appello a favore di una biblioteca digitale europea ha ricevuto il sostegno delle biblioteche nazionali di 19 Stati membri dell'Unione. Nel frattempo, nel dicembre 2004 Google ha annunciato di aver dato vita a una collaborazione con cinque importanti biblioteche (la biblioteca pubblica di New York, e le biblioteche delle Università di Harvard, Stanford, Michigan, e Oxford) per convertire i loro volumi in contenuto digitale consultabile mediante la scansione di milioni di libri. Per quanto riguarda i testi di dominio pubblico, il testo completo verrà messo a disposizione sotto forma di risultati di tramite il servizio Google Print. Per i testi soggetti ai diritti d'autore, Google collaborerà con le case editrici e gli autori al fine di stabilire la quantità di testo che verrà visualizzata. Tale iniziativa ha suscitato preoccupazione in molti paesi europei, a causa del crescente predominio della lingua inglese e delle società presenti su Internet e nella cultura globale con sede negli USA. Nel tentativo di ridimensionare tali timori, Google ha annunciato di recente la decisione di estendere il proprio servizio Google Print a sei paesi dell'Unione e in altrettante lingue diverse dall'inglese (neerlandese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo). Le biblioteche e gli editori di questi sei paesi possono ora collaborare con Google per rendere i loro volumi consultabili su Google Print. In un documento di lavoro dei servizi della Commissione che fornisce ulteriori informazioni di riferimento sulla comunicazione, la Commissione riconosce che tale "iniziativa recente di Google per la digitalizzazione di ampie raccolte di diverse biblioteche importanti ha sollevato una serie di interrogativi collegati alla presenza del patrimonio culturale europeo su Internet". La Commissione è consapevole che mettere a disposizione su Internet le risorse contenute nelle biblioteche e negli archivi europei non sarà semplice. Da una parte, vi è un'ampia varietà di materiali - libri, frammenti di film, fotografie, manoscritti, discorsi e musica, mentre dall'altra è necessario fare una selezione di proporzioni enormi, tenuto conto dei 2,5 miliardi di libri e di periodici rilegati presenti nelle biblioteche europee e di milioni di ore di film e di video negli archivi delle emittenti di radiodiffusione. La Commissione propone pertanto uno sforzo congiunto da parte degli Stati membri dell'Unione al fine di digitalizzare, conservare e mettere a disposizione di tutti questo patrimonio. Presenta un primo gruppo di azioni a livello europeo e invita a formulare osservazioni su numerose questioni tramite una consultazione online (scadenza per le risposte: 20 gennaio 2006). I risultati della consultazione saranno inseriti in una proposta di raccomandazione sulla digitalizzazione e la conservazione digitale, che verrà presentata nel giugno 2006. La comunicazione della Commissione individua tre aree chiave di azione: la digitalizzazione, l'accessibilità online e la conservazione digitale. Al momento sono in corso varie iniziative negli Stati membri, ma non sono azioni strutturate in modo sistematico. Per evitare di creare sistemi reciprocamente incompatibili e di creare doppioni, la Commissione propone agli Stati membri e alle istituzioni culturali più importanti di contribuire agli sforzi comunitari per trasformare in realtà le biblioteche digitali di tutta Europa. Elementi chiave per il conseguimento di tale obiettivo sono il coinvolgimento dei privati e i partenariati pubblico/privato. Dal canto suo, la Commissione intensificherà l'attività di coordinamento e contribuirà ai finanziamenti attraverso i propri programmi di ricerca e il programma eContentplus: nel quinto invito a presentare proposte a titolo del Sesto programma quadro per la ricerca (6PQ) ha destinato 36 milioni di euro alla ricerca sull'accesso avanzato al nostro patrimonio culturale e sulla conservazione digitale. Nel 7PQ la Commissione ha intenzione di rafforzare ulteriormente la ricerca sulla digitalizzazione, la conservazione digitale e l'accesso ai contenuti culturali. Tra il 2005 e il 2008, il programma eContentplus contribuirà con 60 milioni di euro aggiuntivi per garantire l'interoperabilità delle raccolte e dei servizi digitali nazionali, nonché agevolare l'accesso e l'utilizzo multilinguistici del materiale culturale. I risultati della consultazione online sulla digitalizzazione e la conservazione digitale (2005) confluiranno in una raccomandazione della Commissione (2006). Costituiranno inoltre materiale destinato ad altre iniziative pertinenti, quali la revisione delle norme comunitarie sul diritto d'autore (2006) e l'attuazione dei programmi comunitari di ricerca (2007). Un gruppo ad alto livello sulle biblioteche digitali fornirà consulenza alla Commissione su come affrontare al meglio le sfide identificate a livello europeo.