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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Il CCR mette a punto una serie di test tossicologici per ridurre la sperimentazione sui pesci

Il Centro comune di ricerca della Commissione (CCR) ha contribuito allo sviluppo di un nuovo metodo per esaminare gli effetti ecotossicologici di nuovi composti chimici che potrebbe ridurre in misura rilevante il numero di pesci utilizzati ogni anno in questo tipo di esperimen...

Il Centro comune di ricerca della Commissione (CCR) ha contribuito allo sviluppo di un nuovo metodo per esaminare gli effetti ecotossicologici di nuovi composti chimici che potrebbe ridurre in misura rilevante il numero di pesci utilizzati ogni anno in questo tipo di esperimenti. La normativa comunitaria prevede una valutazione degli effetti ecotossicologici (gli effetti nocivi su piante e animali, popolazioni o comunità) di ogni nuovo composto chimico. Attualmente il carico di tali prove viene ripartito equamente fra alghe, pulci d�acqua (dafnia) e pesci, con la conseguenza che ogni anno in Europa vengono usati negli esperimenti di laboratorio circa 1,6 milioni di pesci. Nell'UE ogni nuovo composto chimico viene classificato in base alla concentrazione che rivela una tossicità nella più sensibile delle tre specie. Prendendo in considerazione la possibilità di una sostanziale riduzione del numero di pesci utilizzati in laboratorio, i ricercatori del CCR hanno esaminato i risultati dei test di tutti i nuovi composti chimici dal 1981, confermando che solo in rari casi i pesci sono più sensibili delle alghe e delle dafnie. In collaborazione con i ricercatori della casa farmaceutica britannica AstraZeneca, i ricercatori della Commissione hanno quindi elaborato un metodo alternativo per i test ecotossicologici. Le valutazioni iniziali vengono effettuate su alghe e dafnie, mentre i pesci vengono usati solo per i test ai più bassi livelli di concentrazione, quando si osservano effetti tossici nelle altre due specie. Se i pesci sopravvivono a questa concentrazione, non sono necessarie ulteriori prove. L'analisi dei risultati dei test compiuti negli ultimi dodici mesi ne ha confermato l'efficacia per tutti i tipi di composti chimici, dai prodotti di consumo ai pesticidi e ai farmaci, e secondo a Commissione l'introduzione su larga scala di questo metodo potrebbe salvare fino alla metà dei pesci attualmente usati per i test. Il comitato consultivo scientifico del Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi (CEVMA) ha già approvato la validità di tale metodo e sono state prese le opportune misure in vista della sua omologazione regolamentare. Secondo una dichiarazione della Commissione europea: "Ciò rappresenta un contributo nuovo e potenzialmente significativo alla riduzione dei test sugli animali in Europa, ed è importante nel contesto della futura normativa europea sui test per le sostanze chimiche (REACH).

Paesi

Regno Unito

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