Il progetto ESBIO mira a dimostrare il valore del biomonitoraggio umano a livello europeo
La Commissione sta sostenendo una nuova iniziativa volta a definire un approccio europeo per il biomonitoraggio umano, una tecnica basata sull'analisi dei tessuti e dei fluidi per misurare l'esposizione dell'uomo agli inquinanti ambientali e valutarne gli effetti sulla salute. Il progetto ESBIO (gruppo di esperti a sostegno del biomonitoraggio) è finanziato a titolo della priorità "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6PQ) e riunisce 22 esperti di 17 Stati membri dell'Unione europea e della Croazia con l'obiettivo fondamentale di migliorare la disponibilità e la comparabilità dei dati sul biomonitoraggio umano a livello nazionale e fra paesi dell'Europa. Il Notiziario CORDIS ha intervistato il coordinatore del progetto, Reinhard Joas della BiPRO di Monaco, Germania, chiedendogli il motivo per cui all'Europa occorre un approccio coordinato per il biomonitoraggio. "Le ragioni principali sono tre", ha dichiarato. "In primo luogo, il denaro pubblico e le altre risorse a disposizione saranno impiegate in modo più efficiente se combiniamo le nostre esperienze pregresse e i risultati. Un approccio di portata europea fornirà altresì una migliore comparabilità fra i dati, favorendo l'elaborazione di raccomandazioni più mirate per i responsabili politici. E in terzo luogo, consentirà la raccolta a livello europeo dei dati oggi mancanti che possono risultare utili per i decisori politici europei, ad esempio ai fini della formulazione della strategia europea per l'ambiente e la salute". Il motivo principale per cui fino ad ora è mancato in Europa tale approccio coordinato è che i finanziatori nazionali di progetti di biomonitoraggio si sono preoccupati per lo più di raccogliere dati nazionali. Ma, considerato il numero crescente di iniziative intraprese in campo sanitario a livello europeo, si è creata adesso una domanda anche per dati europei. Il progetto si incentrerà principalmente sull'elaborazione di norme e di protocolli europei per la raccolta e l'uso dei dati di biomonitoraggio nonché sulla possibilità di integrare al meglio i risultati del biomonitoraggio umano con i dati ambientali e di altro tipo. Il progetto ESBIO contribuirà altresì al progetto pilota europeo sul biomonitoraggio umano che sarà lanciato alla fine del 2006. L'adozione di un approccio a livello europeo presenta comunque sia sfide che vantaggi. Il dottor Joas ammette che è estremamente difficile stabilire nessi causali fra gli inquinanti ambientali e la salute umana, anche quando si tratta di porzioni relativamente piccole di popolazione, quali i gruppi professionali, per non parlare dell'intera popolazione europea. "Ma noi abbiamo a disposizione moltissimi dati sulle immissioni, emissioni e sulla salute e vale quindi la pena cercare di scoprire come possano essere combinati fra loro [...] e quanto meno questo può indicarci come affinare la raccolta e l'uso dei dati", sostiene il dottor Joas. Ovviamente, esistono altre forme di utilizzazione di tali dati al di là della semplice definizione di collegamenti fra gli inquinanti ambientali e gli effetti sulla salute. Ad esempio, negli ultimi vent'anni la maggior parte dei paesi europei ha introdotto politiche volte alla riduzione dei livelli di piombo nella benzina e in altri prodotti a causa delle preoccupazioni sugli effetti sulla salute. Tali politiche, se efficaci, potrebbero favorire la diminuzione delle concentrazioni di piombo nel sangue della popolazione e i dati sul biomonitoraggio umano potrebbero quindi essere usati per appurare il successo delle politiche. Per garantire che i vantaggi di un approccio coordinato siano diffusi quanto più ampiamente possibile, i partner ESBIO creeranno nell'ambito del progetto un repertorio europeo degli studi sul biomonitoraggio umano realizzati in passato e attualmente in corso. "Vi sarà una piattaforma aperta per lo scambio di informazioni che si incentrerà concretamente sulle esperienze e consentirà una migliore cooperazione fra gli operatori coinvolti", ritiene il dottor Joas. Inoltre, i partner dell'ESBIO intraprenderanno alcune attività di ricerca di base e svilupperanno strategie di comunicazione per promuovere l'uso del biomonitoraggio umano nell'elaborazione delle politiche. Secondo il dottor Joas, nel settore in questione assumono particolare importanza comunicazioni efficaci perché "i risultati possono essere fuorvianti se non spiegati in modo adeguato". L'obiettivo del progetto, comunque, è chiaro: "L'eredità ideale del progetto sarà convincere i responsabili politici del valore di un approccio europeo nei confronti del biomonitoraggio umano - per mostrare che grazie a siffatto approccio essi conseguono più risultati con lo stesso denaro", ha concluso il dottor Joas.