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CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Buon Compleanno CORDIS

CORDIS ha compiuto un lungo cammino dall'inaugurazione, nel 1990, di tre distinte banche dati. Si è sviluppato parallelamente ad Internet, ai programmi quadro della Commissione per la ricerca ed agli approcci in materia di comunicazione scientifica. A quindici anni dalla sua n...

CORDIS ha compiuto un lungo cammino dall'inaugurazione, nel 1990, di tre distinte banche dati. Si è sviluppato parallelamente ad Internet, ai programmi quadro della Commissione per la ricerca ed agli approcci in materia di comunicazione scientifica. A quindici anni dalla sua nascita, CORDIS oggi mette a disposizione 200 servizi e circa 210.000 pagine. Inoltre, ogni mese circa 250.000 utenti di oltre 170 paesi visitano il sito. Molte persone si sono avvicendate negli ultimi 15 anni, ma il Notiziario CORDIS ha rintracciato l'unico membro del gruppo CORDIS originario tuttora impegnato nel progetto e ha parlato con lui dei 15 anni trascorsi a CORDIS e del futuro che attende il servizio. Peter Finch, ora "Responsabile di settore dei Sistemi CORDIS" è una delle tre persone che hanno contribuito a creare e a far funzionare questa realtà. "Abbiamo dato vita ad un progetto grandioso anche se, a posteriori, l'idea iniziale non era così ambiziosa", afferma Peter Finch. "L'idea era effettivamente modesta se paragonata agli standard odierni: tre banche dati distinte con informazioni relative a programmi, progetti e pubblicazioni finanziati dall'UE. Anche il bacino d'utenza era piuttosto ristretto. Il gruppo sperava di attirare mensilmente un massimo di 500 utenti", prosegue Finch. "Quando lo abbiamo inaugurato tutti sono rimasti sorpresi, inclusi noi stessi. Partire da zero e riuscire a creare un prodotto utilizzato dai cittadini è motivo di enorme soddisfazione", spiega Peter Finch. CORDIS fu il primo servizio a fornire gratuitamente questo genere di informazioni e per tale motivo acquistò subito popolarità. "Fu grazie alla sua unicità che il primo CORDIS riuscì a liberarsi della sua 'orribile' interfaccia", afferma Finch. "Informazioni simili non erano reperibili da nessun'altra parte, quindi le persone erano disposte a tutto pur di ottenerle", sostiene. Naturalmente oggi si presta particolare attenzione allo sviluppo di CORDIS affinché diventi più accessibile e intuitivo che mai. Peter Finch si è inoltre soffermato sul problema relativo alla raccolta delle informazioni. "CORDIS era ancora poco conosciuto quindi i funzionari della Commissione non trasmettevano automaticamente i documenti. Si viveva alla giornata", rivela. "Andavamo negli uffici e uscivamo con dei floppy disk in tasca!". A detta di Finch, la svolta decisiva fu l'avvento del World Wide Web. Secondo lui quello fu il periodo più entusiasmante per CORDIS. Concepito come elemento minore di un sistema centralizzato, il servizio divenne un ambiente web dedicato e cominciò ad attirare più visitatori. "Ci fu un'impennata improvvisa", afferma Finch. CORDIS è stato il primo servizio della Commissione ad essere lanciato su Internet. Da allora CORDIS si è sviluppato di pari passo con i programmi quadro. Con il lancio del Sesto programma quadro (6PQ), si verificò un vertiginoso aumento del carico di lavoro, spiega Finch. "L'interesse cresce rapidamente all'inizio del programma e noi dobbiamo essere pronti ad anticiparlo". Il cambiamento più recente è stato il passaggio di CORDIS dal vecchio dominio ".lu" a quello della Comunità europea. Finch considera "fondamentale" il trasferimento al dominio "europa". "Molti utenti sono stati tratti in inganno dal nostro dominio principale '.lu' e si chiedono se le informazioni riportate in CORDIS siano veramente ufficiali. Il nuovo dominio permette di autenticare ed avvalorare il contenuto", dichiara. Interrogato sui motivi per cui, a suo giudizio, le attività di CORDIS sono proseguite così a lungo, Peter Finch ha eluso la domanda affermando: "Sembra incredibile che un'iniziativa della portata del programma quadro non stanziasse una congrua quota delle risorse per una diffusione integrata e mirata delle informazioni: ciò accadeva nei primi programmi quadro". "Occorre determinare una responsabilità precisa per garantire che le informazioni vengano divulgate al pubblico, sia in direzione dei partecipanti sia in termini di risultati del progetto", aggiunge. Il responsabile di settore ritiene che il ruolo svolto da CORDIS sarà importante ancora a lungo, forse ancora più ampio di quanto non sia adesso. "In passato CORDIS era collegato ai programmi quadro, in futuro è probabile che questa base si estenda. Prevediamo di essere coinvolti attivamente nel 7PQ e anche nel Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP)", sostiene Finch. "Fino a quando l'UE avrà un compito da svolgere nel campo della ricerca e dell'innovazione, dovrà esistere un servizio come CORDIS". Guardando ancora al futuro, Peter Finch prevede che CORDIS svilupperà ben più di un semplice ruolo al di fuori dei programmi quadro, "che potrà comprendere la ricerca a livello nazionale". Da questo punto di vista sono già stati avviati alcuni lavori in merito al progetto ERA-WATCH. Inoltre è in fase di discussione la possibilità di includere il servizio in un futuro portale europeo della scienza.

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