Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-02

Article available in the following languages:

Passi avanti nell'eziologia dell'osteoporosi

I ricercatori dell'università di Bonn (Germania), che collaborano a stretto contatto con gli scienziati di Regno Unito, Stati Uniti, Israele e Francia, hanno scoperto un meccanismo precedentemente sconosciuto che caratterizza il processo di riduzione della massa ossea, ossia l...

I ricercatori dell'università di Bonn (Germania), che collaborano a stretto contatto con gli scienziati di Regno Unito, Stati Uniti, Israele e Francia, hanno scoperto un meccanismo precedentemente sconosciuto che caratterizza il processo di riduzione della massa ossea, ossia l'osteoporosi, una malattia che colpisce un gran numero di donne in tutto il mondo. Le attività dei ricercatori, dirette dal dott. Meliha Karsak del Life & Brain Centre di Bonn, hanno rivelato che i topi dotati di un recettore cannabinoide CB2 difettoso hanno una densità ossea inferiore. "Conosciamo due tipi di recettori cannabinoidi, i CB1 e i CB2" spiega il dott. Karsak. "I recettori CB1 sono costituiti da cellule nervose presenti nell'encefalo e sono responsabili, tra l'altro, degli effetti euforizzanti della cannabis. I recettori CB2, al contrario, sono assenti nelle cellule nervose e precedentemente non se conosceva l'esistenza". Collaborando con gruppi di ricerca provenienti dal Regno Unito e Israele, l'équipe del dott. Karsak ha scoperto che quando il gene CB2 non è attivato, i topi perdono le loro trabecole stabilizzanti (strutture di sostegno dei tessuti) e il numero di osteoclasti, le cellule che costituiscono il tessuto osseo, aumenta di quasi il 50 per cento. Gli studi hanno rivelato che sia gli osteoclasti distruttivi sia gli osteoblasti costruttivi contengono i recettori CB2 e che gli endocannabinoidi sono utilizzati per regolare la crescita ossea. La tesi è stata avvalorata da ulteriori ricerche sui topi femmina affetti da "osteoporosi" indotta mediante la rimozione delle ovaie. Quando ai topi veniva somministrata una sostanza che si collegava con il recettore CB2, "eravamo in grado di diminuire la riduzione della massa ossea causata dalla rimozione delle ovaie", ha aggiunto il dott. Karsak. L'équipe ha consultato uno studio generale svolto da ricercatori francesi per analizzare in che misura i risultati ottenuti con i topi possano essere applicati agli esseri umani. Dalle ricerche è emerso che le donne caratterizzate da una variante specifica del gene CB2 erano più spesso donne affette da osteoporosi. Il rischio delle donne aventi la variante CB2 di contrarre l'osteoporosi è tre volte maggiore. "In numerosi casi, il recettore CB2 è attivo nelle donne affette da osteoporosi. Pertanto la malattia ha altre cause. Per quel gruppo di pazienti è possibile prendere in considerazione la stimolazione del recettore attraverso una cura farmacologica [come nello studio sui topi], diminuendo così la perdita della massa ossea", ha spiegato il dott. Karsak. La ricerca apre la strada a nuove terapie e diagnosi, basate sul recettore CB2 recentemente scoperto. È facile individuare donne portatrici del gene CB2 difettoso, e il meccanismo sarà analizzato a lungo termine nel campo della ricerca sull'osteoporosi e per lo sviluppo di nuovi farmaci. Gli studi del dott. Karsak hanno vinto il premio di osteologia della Società tedesca di endocrinologia, del valore di 8.000 euro, e i risultati saranno pubblicati negli atti prestigiosi dell'Accademia nazionale delle scienze (PNAS).

Paesi

Germania, Francia, Regno Unito

Il mio fascicolo 0 0