Skip to main content
European Commission logo print header

Article Category

Notizie
Contenuto archiviato il 2023-03-02

Article available in the following languages:

Virus dell'HIV nel mirino dei ricercatori

Benché il virus dell'HIV sia oggetto di un'intensa ricerca, finora non si disponeva di un'immagine chiara del suo vero aspetto. Lo studio condotto dal professor Stephen Fuller, del Wellcome Trust Centre for Human Genetics di Oxford (Regno Unito), e da altri membri del gruppo a...

Benché il virus dell'HIV sia oggetto di un'intensa ricerca, finora non si disponeva di un'immagine chiara del suo vero aspetto. Lo studio condotto dal professor Stephen Fuller, del Wellcome Trust Centre for Human Genetics di Oxford (Regno Unito), e da altri membri del gruppo attivi a Monaco e Heidelberg (Germania), è riuscito a fornire immagini sensazionali del virus. Fino ad oggi, le immagini del virus sono state ottenute utilizzando un microscopio elettronico oppure, per "vederlo", si è fatto ricorso ai raggi X; il virus dell'HIV, infatti, è troppo piccolo per poter essere visualizzato tramite strumenti ottici. Queste immagini tendono ad essere sfocate e poco chiare. Le immagini ricavate con la tecnica da microscopia crioelettronica a raggi X (Cryo-EM) hanno fornito una risoluzione migliore. Tuttavia, giacché le dimensioni del virus variano da 100 a 350 nm a seconda delle fasi del suo ciclo di vita, costruirne un'immagine si è rivelato estremamente difficile. Il gruppo guidato dal professor Fuller è riuscito a utilizzare la tecnica Cryo-EM su forme inattive del virus a una risoluzione di 2nm - due millesimi di un milionesimo di metro. Il gruppo ha seguito il virus attraverso le varie fasi infettive, poiché all'epoca i virus erano tutti della stessa dimensione. Dopo essere stati immersi in un liquido superraffreddato, i virus candidati sono stati ripetutamente fotografati da diverse angolazioni. I computer hanno combinato centinaia di immagini per costruire una rappresentazione tridimensionale del virus. Le immagini ottenute, denominate "tomogrammi", hanno permesso al gruppo di esaminare il virus in 3D e di sezionarlo al computer. "Ora abbiamo individuato le strutture tridimensionali di circa 70 particelle del virus dell'HIV", ha dichiarato il professor Fuller. "Dal risultato, ossia dai primi tomogrammi del vero e proprio virus dell'HIV, possiamo apprendere come si assembla una struttura variabile per produrre un agente infettivo". Le sensazionali immagini mostrano un corpo centrale che ospita l'RNA genetico e le proteine. Questo corpo non è simmetrico, un fatto insolito per i virus e finora un mistero. Il processo infettivo rivela che i virus vengono fabbricati all'interno della cellula infettata, in cui producono proteine "Gag" a struttura radiale. Queste proteine rubano minuscoli pezzi della membrana delle cellule per il nuovo virus, che vanno a costituire un mantello. Una volta completato l'involucro virale, le proteine Gag formano quindi il corpo interno che ospita il materiale genetico; ora il virus è pronto a diffondersi e ad infettare una nuova cellula. Quando il virus entra in contatto con un nuovo ospite, il corpo centrale si apre per rivelare il materiale genetico che infetterà la cellula. Nel virus dell'HIV, le cellule colpite sono le stesse che vengono di norma utilizzate per combattere la malattia - i globuli bianchi. I ricercatori hanno scoperto che i globuli bianchi contengono un elemento chimico noto come NF Kappa B, che il virus dell'HIV deve riprodurre, facendo della prima linea di difesa del corpo il proprio obiettivo ideale.

Paesi

Germania, Regno Unito

Articoli correlati