EURAB raccomanda un diverso approccio per liberare il potenziale delle organizzazioni di ricerca
Il Comitato consultivo europeo per la ricerca (EURAB) ha dichiarato che la politica europea non è adatta a utilizzare appieno il potenziale delle organizzazioni di ricerca e tecnologia (RTO). Le RTO rappresentano la terza componente del panorama della ricerca in Europa, insieme alle imprese e agli istituti di istruzione superiore. EURAB le descrive come "organizzazioni di R&S [ricerca e sviluppo] distintive e orientate a un obiettivo, che svolgono funzioni essenziali nei sistemi di innovazione europei e sono caratterizzate da punti di forza specifici". Rappresentano circa il 40 per cento dell'intero settore della R&S finanziato con risorse pubbliche nell'UE, e circa il 14 per cento della R&S nel complesso. Secondo una relazione di EURAB, "le RTO potrebbero fornire un contributo maggiore allo Spazio europeo della ricerca (SER) se la politica europea fosse più adatta alla realizzazione del loro potenziale". Ad esempio, RTO collegate all'industria potrebbero imprimere un impulso agli investimenti privati in R&S ed essere utilizzate come potenti catalizzatori per la ricerca e l'innovazione a livello regionale, afferma EURAB. Il documento riporta una serie di raccomandazioni concernenti il profilo delle RTO, le politiche comunitarie, l'integrazione delle RTO in seno alla Commissione, e l'autonomia operativa, le quali, secondo EURAB, se seguite, permetteranno alle RTO di apportare un contributo importante allo Spazio europeo della ricerca (SER). Il profilo delle RTO potrebbe venire innalzato attraverso l'organizzazione di due conferenze politiche, suggerisce EURAB. Una dovrebbe presentare il ruolo delle RTO nella R&S a livello europeo, mentre l'altra dovrebbe promuovere una più stretta collaborazione fra le RTO e le università. EURAB consiglia di organizzare la prima conferenza come un evento della Presidenza UE, in modo da attirare l'attenzione dei responsabili politici. Le raccomandazioni sulle politiche, i programmi e gli strumenti comunitari del SER sono scaturite dal presupposto che la ricerca condotta dalle RTO e orientata a un obiettivo non si inserisca adeguatamente nelle attuali politiche (il metodo aperto di coordinazione), nei programmi (articoli 169 e 171, ERA-NET), o nei progetti (reti di eccellenza, progetti integrati). Sono state avanzate alcune proposte per apportare miglioramenti, tra cui adeguare lo schema ERA-NET, affinché la definizione di "attività di ricerca" si applichi alle RTO, ed estendere il concetto del programma di infrastrutture proposto per il Settimo programma quadro (7PQ), in modo da includere le RTO finalizzate a un obiettivo come vere e proprie organizzazioni. EURAB ritiene che vada aumentata la visibilità delle RTO presso la Commissione europea, creando, ad esempio, un "Osservatorio delle RTO". L'organismo seguirebbe lo sviluppo delle RTO al fine di assicurare che nella formulazione delle politiche le loro esigenze siano pienamente comprese e considerate. Infine, EURAB osserva che se le RTO beneficiano in parte di finanziamenti pubblici, e devono quindi rendere conto ai governi, dal punto di vista operativo devono essere indipendenti, condizione imprescindibile per un efficiente funzionamento, per l'imparzialità nelle ricerche e nelle consulenze, e per l'adattabilità, si afferma nel documento. Un modello di gestione appropriato potrebbe essere un modello "indipendente" o "agenzia". EURAB conclude facendo presente che "le RTO non sono in grado di contribuire pienamente come dovrebbero alla realizzazione del SER", e affermando che una maggior armonizzazione fra gli strumenti intesi a sostenere la creazione del SER e l'orientamento a un obiettivo delle RTO, faciliterebbe una rete fra le RTO meglio finalizzata a un obiettivo.