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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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All'Europa occorre un nuovo centro di ricerca per testare la sicurezza negli spazi chiusi?

Un progetto finanziato dall'Unione sta conducendo una valutazione delle attuali priorità e infrastrutture di ricerca nel campo della sicurezza degli spazi sotterranei chiusi, in vista della possibilità di istituire un nuovo centro di ricerca paneuropeo. Il progetto L-SURF (l...

Un progetto finanziato dall'Unione sta conducendo una valutazione delle attuali priorità e infrastrutture di ricerca nel campo della sicurezza degli spazi sotterranei chiusi, in vista della possibilità di istituire un nuovo centro di ricerca paneuropeo. Il progetto L-SURF (large-scale underground research facility, centro di ricerca sotterraneo su larga scala) valuterà il potenziale coordinamento delle infrastrutture di ricerca già esistenti in Europa, ed esaminerà proposte per una nuova struttura mirata allo scopo, al fine di stabilire quale opzione possa dare luogo a una migliore integrazione della ricerca europea in questo campo. I partner provengono da Svizzera, Francia, Norvegia, Svezia, Germania e Paesi Bassi. Negli ultimi anni si è sentita con maggiore intensità l'esigenza di adottare un approccio europeo coordinato alla sicurezza sotterranea, in seguito a numerosi incidenti di vaste proporzioni, quali l'incendio nel tunnel del Monte Bianco nel 1999 e le bombe nella metropolitana di Londra dello scorso anno. L'idea, condivisa per lo meno dai partner di L-SURF, è che le iniziative nazionali siano troppo frammentate per poter rispondere a sfide di tale portata. "Ad esempio, la struttura presso cui lavoro è stata realizzata 35 anni fa", ha dichiarato al Notiziario CORDIS Maximilian Wietek della Hagerbach Test Gallery (VSH) in Svizzera. "La natura delle minacce e le strutture che potrebbero essere colpite sono in continuo cambiamento, e lo stesso dovrà accadere alle nostre strutture per la ricerca". Pur non augurandosi di dover giudicare col senno di poi il risultato dell'indagine del consorzio, Wietek ritiene che gli obiettivi della comunità di ricerca potrebbero essere conseguiti al meglio mediante la realizzazione di una nuova struttura. "Ciò è dovuto alle limitate possibilità di ricerca offerte dall'infrastruttura esistente", ha spiegato. Un'opzione particolarmente promettente sarebbe la realizzazione di un centro sulla base di un nuovo concetto, secondo cui i ricercatori possano ricreare una varietà infinita di spazi chiusi con diversi profili, dimensioni e forme. "Le simulazioni al computer e gli esperimenti su piccola e media scala sono utili, ma non sempre rivelano tutti i possibili problemi che possono verificarsi in uno spazio chiuso", ha affermato Maximilian Wietek. "Chi progetta gli edifici, ad esempio, spesso necessita di esperimenti su scala reale per testare i sistemi antincendio, per garantirne il corretto funzionamento". Inoltre, l'addestramento specializzato dei vigili del fuoco che operano in spazi chiusi è più utile se si svolge in condizioni reali, ha aggiunto. Il costo legato non solo alla costruzione di una nuova struttura, ma anche alla dotazione di sensori e di tecnologie di collaudo ultramoderne, rappresenta ovviamente una sfida fondamentale. Tuttavia, come ha spiegato Wietek: "Potrebbe essere più opportuno concentrare tale tecnologia in un posto solo, visto che può essere molto costosa. Potremo fare molto di più cooperando e ripartendo i costi". L'altra sfida, ha aggiunto, è raggiungere un livello sufficiente di coordinamento all'interno dei vari gruppi di ricerca e delle altre parti interessate in Europa, ognuna delle quali ha le proprie priorità e cultura nel campo della ricerca. Tuttavia, Maximilian Wietek è fiducioso nel fatto che l'ampio spettro di nazionalità e di tipologie di organizzazioni che partecipano al consorzio L-SURF, tra cui imprese private, laboratori di ricerca ed enti addetti alla sicurezza pubblica, saranno utili per conseguire tale obiettivo. In fin dei conti, il passo successivo al completamento dell'analisi dipenderà molto dall'esito del progetto. "Alla fine, vedremo chi vorrà partecipare ulteriormente e in quale forma, ma saranno i risultati finali dello studio a guidarci", ha dichiarato Wietek. Per far sì che i partner siano preparati a tutti gli esiti possibili, il progetto esaminerà opzioni di finanziamento, piani imprenditoriali e considerazioni di carattere giuridico per la creazione di una nuova entità (probabilmente basata su modelli quali il CERN) che potrebbe occuparsi della supervisione della costruzione e della gestione del nuovo centro. La questione cruciale che rimarrà insoluta nel caso in cui venga approvata la costruzione di una nuova infrastruttura sarà il luogo dove realizzarla. Dovranno essere presi in considerazione il potenziale impatto ambientale e i vincoli giuridici, ma Maximilian Wietek ha indicato che un'opzione possibile sarebbe l'ubicazione del nuovo centro in uno dei nuovi Stati membri. A prescindere dall'esito finale dello studio, con l'introduzione di una dimensione internazionale in questo campo della ricerca i partner sperano che L-SURF contribuisca a migliorare la sicurezza negli spazi chiusi sotterranei europei.

Paesi

Svizzera, Germania, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia

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