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Norme comunitarie sulla coesistenza di colture geneticamente modificate "attualmente non giustificate"

In base a una nuova relazione, pubblicata il 10 marzo, la Commissione europea è giunta alla conclusione che l'adozione di norme comunitarie che disciplinano la coesistenza di colture geneticamente modificate (GM) con varietà convenzionali e biologiche non è attualmente giustif...

In base a una nuova relazione, pubblicata il 10 marzo, la Commissione europea è giunta alla conclusione che l'adozione di norme comunitarie che disciplinano la coesistenza di colture geneticamente modificate (GM) con varietà convenzionali e biologiche non è attualmente giustificata e che norme in materia dovrebbero continuare a essere adottate a livello nazionale. Le misure di coesistenza mirano a proteggere gli agricoltori di colture non geneticamente modificate dalle conseguenze economiche di una contaminazione accidentale da parte di materiale geneticamente modificato. Tuttavia, data l'esperienza ancora limitata nell'UE nel campo delle colture GM e considerato che molti paesi stanno introducendo misure a livello nazionale, la Commissione ritiene che l'elaborazione di norme comunitarie sarebbe prematura in questa fase. "Lo sviluppo di strategie efficienti e vantaggiose in termini di costi, volte a garantire la coesistenza delle colture, è di fondamentale importanza per garantire ad agricoltori e consumatori la possibilità pratica di scegliere tra prodotti GM e non", ha dichiarato il commissario all'Agricoltura e allo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. Tuttavia ha aggiunto: "Le condizioni di coltivazione variano molto da paese a paese e l'esperienza relativa alle colture GM è ancora limitata in Europa. Pertanto non sembra opportuno proporre norme unificate a livello comunitario". Stando a un documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la relazione, la maggior parte dei paesi è ancora impegnata nell'elaborazione di misure nazionali. Per il momento solo in quattro paesi sono in fase di adozione normative specifiche (Germania, Danimarca, Portogallo e sei dei nove Länder austriaci). Una raccomandazione della Commissione del 2003 conteneva linee guida per gli Stati membri ai fini dell'elaborazione di misure di coesistenza nazionali e invitava gli stessi a limitarsi a garantire che le tracce accidentali di materiale GM in prodotti non GM rimanessero al di sotto delle soglie di etichettatura comunitarie. "Le misure devono basarsi su dati scientifici, devono essere adeguate e non devono proibire complessivamente la coltivazione di colture GM", aggiunge. La Commissione rinvierà la decisione finale su un'eventuale proposta di norme di coesistenza comunitarie fino al termine della conferenza di Vienna del 5 e 6 aprile, nel corso della quale le parti in causa potranno esprimere le proprie opinioni. Ciononostante, partendo dal presupposto che l'adozione di misure comunitarie è ancora ritenuta prematura, la Commissione riesaminerà la questione nel 2008 e riferirà sui progressi realizzati a livello nazionale.

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