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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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I commissari in disaccordo con il ministro austriaco sulla necessità di regole di coesistenza transnazionali

In seguito alle dichiarazioni e alle relazioni di vari gruppi di pressione di entrambi gli schieramenti del dibattito sulla coesistenza degli organismi geneticamente modificati (OGM), i politici hanno potuto esprimere pubblicamente la propria opinione durante una conferenza te...

In seguito alle dichiarazioni e alle relazioni di vari gruppi di pressione di entrambi gli schieramenti del dibattito sulla coesistenza degli organismi geneticamente modificati (OGM), i politici hanno potuto esprimere pubblicamente la propria opinione durante una conferenza tenutasi a Vienna il 5 aprile. I due commissari europei presenti, Mariann Fischer Boel (agricoltura e sviluppo rurale) e Stavros Dimas (ambiente) hanno sottolineato che il dibattito non riguarda una questione di sicurezza ma di scelta, in quanto tutte le sementi geneticamente modificate autorizzate per la semina nell'UE sono già state sottoposte a rigorosi test di sicurezza. Entrambi hanno inoltre ribadito la posizione della Commissione secondo cui generalmente non spetta a quest'ultima proporre regole in materia di coesistenza a livello di UE. "Per quanto riguarda i metodi di separazione, le conoscenze tecniche non sono abbastanza avanzate. Si può prevedere che, in una certa fase, disporremo di conoscenze sufficienti per proporre alcune regole comuni di base. Tale fase non è tuttavia ancora vicina" ha dichiarato Fischer Boel. Gli Stati membri dovrebbero quindi continuare a introdurre misure a livello nazionale, ha affermato. Il ministro austriaco dell'Agricoltura, Josef Pröll, ha tuttavia ribattuto che non sempre le misure nazionali sono sufficienti ed ha auspicato soluzioni transnazionali in materia di coesistenza. Secondo il commissario Dimas migliorare la valutazione del rischio rappresenta il modo migliore per accrescere la fiducia nella coesistenza. "Nonostante che il nuovo quadro normativo fornisca una solida base per la valutazione del rischio, occorre assicurarsi che i dati scientifici immessi nella valutazione del rischio siano della migliore qualità possibile. Le procedure di valutazione del rischio dovrebbero quindi essere perfezionate nella misura necessaria" ha dichiarato. Mentre il commissario Fischer Boel ha rilevato nel proprio intervento che "l'agricoltura geneticamente modificata è arrivata e dobbiamo disporre degli strumenti amministrativi per gestirne tutti gli aspetti", il commissario Dimas ha fatto notare che gli OGM hanno più oppositori che sostenitori nell'UE e che, a causa dello scarso livello di accettazione, è poco probabile che la domanda dei consumatori aumenti. Ha quindi chiesto che l'Europa continui a concentrare i propri sforzi sul miglioramento delle colture biologiche e convenzionali, utilizzando tecniche biologiche quali la selezione mediante l'uso di marcatori che non comporta il ricorso a nessun tipo di ingegneria genetica. "Non bisogna trascurare l'uso di varietà convenzionali 'migliorate' quale alternativa alle colture geneticamente modificate, in particolare nei casi in cui caratteristiche simili possono essere impiantate senza tecniche genetiche. Non bisogna inoltre dimenticare che la necessità di misure di coesistenza diventerebbe ampiamente superflua se tali varietà diventassero predominanti nei sistemi di produzione agricola". Il commissario Fischer Boel ha inoltre espresso l'esigenza di sviluppare la ricerca in particolare nel settore della coesistenza. Ha dichiarato che, mentre la Commissione ha adottato un approccio di "non intervento" alla questione della coesistenza in termini giuridici, lei e i suoi colleghi intendono offrire un sostegno pratico agli Stati membri nel loro impegno a favore della coesistenza. Tale sostegno comprenderà il finanziamento delle attività di ricerca volte a colmare le lacune nelle conoscenze in materia di coesistenza, in modo da trarre il massimo vantaggio dalle ricerche attuali.

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